Il Sindacato Nazionale Cacciatori ha commentato una sentenza a dir poco particolare della Corte di Cassazione. Secondo quando deciso due settimane fa dai giudici di Piazza Cavour, infatti, è stata confermata la responsabilità penale di un cacciatore che aveva nel proprio carniere un tordo abbattuto e il richiamo elettrico funzionante. La difesa dell’uomo è stata inutile.
In particolare, era stato invocato un articolo del Codice Penale, il 131 bis, secondo cui è prevista la non punibilità in caso di reato “particolarmente tenue”. La Procura aveva chiesto l’archiviazione: l’abbattimento era stato illegittimo, questo non bisogna dimenticarlo, ma la vicenda non ha avuto alcun risvolto dal punto di vista ambientale. Per la Cassazione, invece, l’utilizzo del richiamo rappresenta una sevizia dell’animale.
Secondo il Sindacato, la sentenza non merita commenti, neanche in ambito giuridico, visto che è irragionevole pensare che un richiamo acustico vietato possa seviziare un volatile. In caso di un tordo vivo ingabbiato come richiamo, al contrario, la sevizia non ci sarebbe stato. Il Palazzaccio ha anche stabilito che il reato non tenue sussiste persino nell’ipotesi di un solo tordo abbattuto, un ragionamento che SNC ha giudicato “folle”.