La Corte di Cassazione si è occupata in questi giorni del fucile e del suo calcio, considerato dai giudici di Piazza Cavour come parte d’arma. La sentenza non ha convinto fin da subito e nelle ultime ore è intervenuta in merito l’AUDA (Associazione Utilizzatori Delle Armi). Secondo questa sigla, non è ammissibile che il calcio sia considerato in questa maniera visto che non fa parte della categoria: la lista parla di canne, telai, fusti, tamburi e otturatori, ma non di calci.
Per l’ADUA si corre un grosso rischio nel caso la sentenza del Palazzaccio facesse giurisprudenza. Per l’associazione, infatti, i cittadini in possesso di un semplice calcio (persino come ricambio) e che sono in buona fede verrebbero condannati con l’accusa di detenzione illegale, porto illegale e trasporto abusivo di parti di armi. L’impressione è che la questione giuridica stia per entrare nel vivo e che nei prossimi giorni (per non parlare dei mesi) ci saranno altre “puntate”.
Questi signori non sanno di cosa parlano.secondo loro se cado a caccia e misi rompe il calcio e lo devo per forza maggiore sostituire,dovrei denunciarne il fatto?
ROBA DA CHIODI!!!