Caccia a Perugia (PG): L’impennata dei costi, che secondo i «rumors» potrebbero passare dagli attuali 25,82 euro a 51,65 euro e colpirebbe una vasta schiera di cacciatori. La Provincia di Perugia scende in campo.
Perugia, 18 maggio 2011 – C’è fermento nel mondo venatorio umbro dopo il tam tam di voci che danno per imminente un corposo aumento della quota di iscrizione all’Atc3 (ternano-orvietano). L’impennata dei costi, che secondo i «rumors» potrebbero passare dagli attuali 25,82 euro a 51,65 euro, colpirebbe una vasta schiera di cacciatori: non solo quelli che nell’Atc 3 hanno la propria residenza venatoria, ma anche tutti quelli che scelgono la stessa zona come ulteriore ambito di caccia.
Proprio per tutelare gli interessi dei cacciatori, la Provincia di Perugia ha deciso di prendere una netta posizione sulla spinosa questione e si oppone con forza alla stangata.
L’orientamento è emerso nel corso della riunione di ieri della Consulta Provinciale della Caccia; informati della richiesta avanzata dall’Atc 3, il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi e il consigliere delegato alla caccia Franco Granocchia hanno immediatamente espresso il loro «no» al raddoppio (euro più euro meno) della quota da versare per ottenere il tesserino venatorio nel comprensorio ternano: «E’ un momento particolarmente difficile per tutti – hanno sottolineato Guasticchi e Granocchia – e non possiamo gravare ulteriormente sulle tasche dei cacciatori con degli aumenti che andrebbero a colpire soprattutto quelli che vivono con pensioni minime. Questa richiesta metterebbe in crisi tantissimi appassionati che amano l’arte venatoria.
La Provincia di Perugia non permetterà alcun aumento eventualmente richiesto dagli Atc del territorio perugino; a tal proposito – concludono il presidente e il consigliere – è apprezzabile il fatto che gli Atc 1 e 2 non abbiano avanzato rivendicazioni economiche».
La Consulta Provinciale della Caccia ha affrontato anche altri argomenti importanti: il calendario venatorio, il contenimento dei nocivi, i tempi di allungamento per la caccia di alcune specie nei primi dieci giorni di febbraio. Problematiche inevitabilmente passate in subordine di fronte al tumulto ternano.
Fonte: La Nazione