Così potemmo iniziare queste note settimanali, anche sulla base dei dati storici della FEIN acquisiti da oltre quarant’anni e seguiti continuamente all’Osservatorio Ornitologico di Arosio con l’applicazione della stessa metodologia che, anno dopo anno, li fa considerare come un “unicum” sul Tordo bottaccio e che risalgono al 1940, come recenti studi lo stanno a dimostrare redatti da Sergio Scebba, Walter Sassi e altri. Da qui vi è da osservare che nella giornata di pioggia del 15 ottobre – come nel tempo è già avvenuto – si e’ notato un più che positivo movimento di questo turdide che in modo continuativo e consistente ha iniziato il suo movimento dal 3 ottobre e in questo modo è avvenuto contemporaneamente nel sud della Francia e lungo le coste greche.
Insomma una partenza quasi simultanea dal nord Europa verso i lidi caldi del sud. Grazie anche alla collaborazione di altri osservatori ed appassionati possiamo considerare poi che altre specie, quasi assenti negli anni scorsi, sono apparse in ottimo numero. Ad esempio la Cincia mora, la Peppola, il Frosone e il Lucherino. Di interessante va sottolineato che sul territorio sono ancora presenti dei migratori transahariani come il Culbianco. Ottimo se non eccellente anche il passo del Colombaccio, dove nel centro Italia la sua migrazione fa assistere a numerosissimi branchi in movimento.
Soddisfacente, soprattutto al nord, la prima comparsa del Tordo sassello e della Beccaccia, mentre nelle campagne di alcune regioni italiane le Allodole e le Pispole vengono rilevate in buon numero. Stessa situazione si è notata per lo Storno ed il Merlo nei territori a loro congeniali, mentre per Beccaccino e gli anatidi in genere non vi è nulla di particolare da segnalare. La settimana così si è chiusa con piogge che hanno interessato il nord Italia e il bel tempo con temperature sopra la norma nel centro sud (ANUUMigratoristi).