Nel corso della giornata di ieri, martedì 27 settembre 2016, si è tenuta al Parlamento Europeo di Bruxelles la conferenza dal titolo “Il valore economico della caccia nell’UE”. L’organizzazione è stata curata da Renata Briano, vicepresidente dell’Intergruppo Biodiversità, Caccia e Ruralità e sulla sua pagina Facebook si possono leggere le conclusioni di questo evento. Hanno partecipato parlamentari, rappresentanti dell’industria di settore e delegati delle associazioni comunitarie in rappresentanza di 7 milioni di cacciatori.
Si è capito che la caccia sostenibile riesce a muovere un’economia continentale da ben 16 miliardi di euro. Si tratta della cifra che viene spesa ogni anno dai cacciatori per assicurarsi licenze, affitti, cani, viaggi ed equipaggiamento. Il contributo in questione, però, riguarda anche la tutela della natura e del territorio, grazie alla lotta al bracconaggio e al sostegno allo sviluppo rurale.
Si è parlato, inoltre, della ricerca scientifica che viene condotta sulla fauna selvatica, della ristorazione e della cucina legata alla selvaggina: sono tutti elementi che generano posti di lavoro, dunque si può ben capire la dimensione di questa economia. La caccia, però, non può essere solamente misurata in termini monetari, ma soprattutto come servizio eco-sistemico in grado di sostenere le comunità rurali, mettendo a disposizione un’alternativa seria allo sviluppo sostenibile.