Le richieste di danni da fauna selvatica, nel territorio del Parco nazionale del Gargano, sono cresciute del 200%. Nell’ultimo anno, imprese agricole e agro-zootecniche hanno presentato domande di risarcimento per un ammontare complessivo di circa 300mila euro. «Su questa e altre problematiche, abbiamo avuto un confronto aperto e proficuo con il presidente Pasquale Pazienza, al quale abbiamo anche consegnato un documento con le nostre proposte per affrontare le questioni più importanti per gli agricoltori», ha spiegato Nicola Cantatore, direttore provinciale di Cia Capitanata. «Con l’incremento del numero di cinghiali e di lupi, sono aumentati i casi di danneggiamenti ad agricoltori e allevatori. Nell’area Parco, occorre una task force che operi per porre un freno al moltiplicarsi dei cinghiali e della fauna selvatica», ha dichiarato Cantatore.
«Ai proprietari e ai conduttori dei terreni agricoli va riconosciuto il diritto al risarcimento integrale della perdita effettivamente subita», ha aggiunto Michele Ferrandino, presidente provinciale di Cia Capitanata. «Il risarcimento per i danni da fauna selvatica non può rientrare nell’ambito dei Regolamenti dell’Unione europea sugli aiuti di Stato e va sottratto al regime dei de minimis». Il presidente del Parco del Gargano ha spiegato che anche i cani inselvatichiti rappresentano un problema che l’Ente sta affrontando con l’Asl, chiedendo che si provveda alla sterilizzazione e al controllo degli stessi. Oltre ai danni da fauna selvatica, al centro dell’incontro tenuto con Pazienza e del documento consegnato al presidente del Parco ci sono anche il divieto di bruciatura dei residui delle coltivazioni, il ruolo degli imprenditori agricoli per tutelare il territorio rurale dagli incendi, l’emergenza siccità, la comunicazione tra l’ente e i cittadini per una migliore circolazione delle informazioni.
La tecnica della bruciatura delle stoppie non solo non toglie fertilità al terreno, come dimostrato da numerose pubblicazioni scientifiche, ma risulta pressoché indispensabile alla preparazione dei terreni: è molto valida sul piano della eliminazione di patogeni ed infestanti in genere. Urge una deroga della Regione Puglia alla norma in vigore, tale da permettere la bruciatura in quantità giornaliere limitate, nel periodo di non divieto anche nelle aree Sic e Zps, previo diretto controllo e responsabilità dell’imprenditore agricolo quale responsabile delle relative operazioni. «Pazienza ci ha informato di aver già chiesto alla Regione Puglia che sia accordata la deroga”. Per quanto attiene alle azioni di contrasto agli incendi boschivi, importante è il ruolo svolto da secoli dalle imprese agricole e agro-zootecniche quali custodi e manutentori del territorio rurale. Ruolo importante e purtroppo non riconosciuto appieno.
CIA Agricoltori Italiani della Puglia propone la possibilità di stipulare apposite convenzioni con gli imprenditori agricoli in possesso di adeguate attrezzature e disponibili a garantire, per un periodo non inferiore a 4 mesi, il controllo di determinate aree al fine di prevenire gli incendi. I cambiamenti climatici ormai in atto devono fare riconsiderare l’importante ruolo svolto dalle imprese agro-zootecniche nel territorio aspro e selvaggio del Gargano. Occorrerà stipulare con il Consorzio di bonifica montana del Gargano e con le organizzazioni agricole professionali apposite convenzioni di fornitura di servizi, per garantire alle imprese e ai relativi insediamenti zootecnici di quell’area, la sopravvivenza durante tali periodi e il presidio del territorio (Gazzetta del Mezzogiorno).