La scelta dell’ente parco
Non smette di far discutere il piano di controllo da parte del Parco del Delta del Po che ha intenzione di ridurre sensibilmente il numero di daini. Lo stesso ente ha motivato la scelta con questo comunicato: “L’intervento, a costo zero per la Pubblica amministrazione, dà attuazione alle linee guida nazionali emanate dall’Istituto superiore di Protezione e ricerca ambientale nel 2013, riprese dal Piano faunistico-venatorio regionale 2018-2023 e dal Piano regionale per il controllo delle popolazioni di daino di Classe e Volano approvato nel 2021″, l’Ente Parco spiega che il suo territorio di competenza rappresenta oltre il 90% delle aree occupate dal daino nella pianura dell’Emilia-Romagna, mentre solo il restante 10% è di competenza della Regione”.
L’interrogazione in Regione
Nelle ultime ore il Movimento 5 Stelle ha presentato in Regione una interrogazione per bloccare il piano. Si tratta di una iniziativa a cura del consigliere Silvia Piccinini, secondo cui l’avviso pubblico relativo ai daini andrebbe ritirato e la macellazione dovrebbe essere evitata a tutti i costi. Le alternative pentastellate sono quelle già sentite per bocca delle associazioni animaliste e ambientaliste, vale a dire la sterilizzazione e i dissuasori nel parco.
La replica della Lega
A Piccinini hanno risposto gli onorevoli Marco Dreosto e Massimo Casanova, eurodeputati della Lega: “Se sarà presa in considerazione la richiesta porterà a non risolvere i problemi legati all’impatto di popolazioni numericamente squilibrate rispetto all’ecosistema; la stessa popolazione di daini finirebbe per soffrire gli effetti limitanti legati alla densità, finendo probabilmente falcidiata dalle malattie“.