Riduzione del numero dei cervi
Ha preso ufficialmente il via il piano di conservazione e gestione del cervo per il periodo 2022-2026 che riguarda il Parco Nazionale dello Stelvio. L’obiettivo dell’area naturale che comprende quattro distinte province (Bolzano, Brescia, Sondrio e Trento) e due regioni (Trentino Alto Adige e Lombardia) è quello di ridurre una volta per tutte il numero complessivo di questi ungulati.
Le zone di controllo
Per la prima volta un progetto del genere viene messo a punto nel versante trentino di questo parco, un dettaglio di non poco conto. Nel dettaglio, lo Stelvio trentino è diviso in due zone di controllo, una delle quali si trova in Val di Peio e l’altra in Val di Rabbi, con la possibilità di abbattere gli animali. Il piano ha comunque avuto un percorso a dir poco travagliato.
I numeri del parco
Il via libera agli abbattimenti dei cervi nel Parco dello Stelvio risale niente meno che al novembre 2022, dunque un anno fa esatto. Proprio dodici mesi fa i cervi della Val di Sole erano poco meno di 3mila, 1600 dei quali nell’area protetta. Secondo la Provincia di Trento l’elevata densità della specie causa una serie di problemi sia ad altri ungulati, come il camoscio e il capriolo, che alla flora del territorio.