Il meeting è servito a definire un documento per consentire ai comuni di adottare queste ordinanze, prevenendo ed eliminando i pericoli legati agli ungulati. Proprio due anni fa, tra l’altro, un anziano venne ucciso da un cinghiale a Cefalù. Le ordinanze dovranno seguire un iter ben preciso. Anzitutto, sarà necessaria la denuncia del pericolo ai Carabinieri, poi si trasmetterà il piano alla Prefettura oppure all’Assessorato Regionale all’Agricoltura, indicando periodi e aree, oltre al numero di capi da abbattere e il tipo di attività venatoria.
Non potrà mancare, infine, l’elenco completo delle persone che sono in possesso del porto d’armi per il contenimento dei selvatici. Si tratta di uno strumento in più in mano ai sindaci siciliani, ora si cercherà di capire quanto possa essere efficace e in grado di far raggiungere risultati migliori di quelli passati.