Un fondamentale momento di analisi
Castelbuono ha ospitato un importante ed affollato incontro tecnico-operativo con i selecontrollori/coadiutori coinvolti nelle operazioni di contenimento degli ungulati selvatici previste dagli specifici piani appositamente predisposti dall’ente Parco delle Madonie. Presenti, oltre al commissario straordinario dell’ente, Salvatore Caltagirone, anche Sandro Scelfo, funzionario dell’ente, il responsabile scientifico dei piani, Egidio Mallia, Ciro Pedrotti, comandante del Corpo forestale di Palermo, Giovanni Misseri e Giuseppe Di Noto del Dipartimento sviluppo rurale della Regione, guidato dal dirigente generale Fulvio Bellomo. All’incontro non ha fatto mancare il proprio saluto anche il primo cittadino di Castelbuono, il sindaco Mario Cicero. Il vertice ha costituito un importante momento di analisi sullo stato dell’attuazione ed avanzamento dei piani, fornendo nello specifico un primo bilancio circa le attività svolte. L’analisi dei dati ancora in corso ha consentito già di rilevare che dall’avvio delle attività ad oggi sono stati rimossi circa duemila capi di daino nell’ambito di numerosi interventi programmati dagli uffici dell’ente Parco. Un importante annuncio è quello che a breve prenderà l’avvio anche il piano di contenimento suidi, appena approvato.
L’obiettivo della gestione
Sono state analizzate ed affrontate le procedure nell’ambito dell’attuazione degli interventi per valutare eventuali correttivi, per migliorare i risultati e raggiungere gli obiettivi di riduzione delle specie in soprannumero. Obiettivo finale è quello di attuare una gestione faunistica e del territorio sempre più rispettosa dei delicati equilibri dell’area naturale protetta fondata, oltre che sul rigido rispetto di tutte le normative di riferimento basato su solidi criteri tecnico-scientifici. È stata affrontata anche la necessità di prevedere un nuovo programma di corsi di formazione per perfezionare ulteriormente le conoscenze dei selecontrollori che consenta di assicurare una sempre migliore ed aggiornata conoscenza rispetto alle evoluzioni anche sanitarie che riguardano la fauna selvatica e la salute pubblica ed ampliare anche la platea dei selecontrollori stessi.
Patrimonio faunistico
Tra le ipotesi, anche l’avvio di un sistema di valutazione che consenta di analizzare l’efficienza dei singoli operatori coinvolti negli interventi e prevedere l’inserimento di criteri di premialità o penalità, fondamentali per migliorare sempre più l’attuazione delle operazioni ed in un modo sempre più coerente con le necessità di tutela della biodiversità e gestione del patrimonio faunistico del parco. “L’incontro si inserisce nell’ottica di un costante perfezionamento delle operazioni previste dai piani di contenimento degli ungulati selvatici. Si tratta di decine di unità appositamente formate che operano ormai da mesi, figure che operano nello spirito di volontariato”, afferma Caltagirone. Il parco, proprio nell’ottica di una ulteriore incentivazione delle azioni sta mettendo in atto tutte le strategie possibili per prevedere un sostegno economico seppur simbolico da riconoscere a quei selecontrollori che si distinguranno nell’applicazione più rigorosa delle procedure operative previste nei piani oltreché nel pieno rispetto di tutte le normative di settore.