Il problema esiste, ma il Parco della Maremma ha ricordato il piano che ogni anno viene approvato per gestire la fauna selvatica. I prelievi, gli abbattimenti e le catture, inoltre, si avvalgono del contributo del comitato scientifico. Il calo degli ungulati è stato registrato dal 2010 a oggi. Con una stima numerica, se otto anni fa i cinghiali erano compresi tra 1600 e 2mila capi, oggi sono invece scesi a 800-1000. Per quel che concerne i daini, al contrario, si è passati da 1200 a 750 unità.
Di conseguenza sono inferiori i danni causati dai selvatici alle colture agricole, visto che entrambi sono alla costante ricerca di cibo. Venturi ha rimarcato l’indennizzo al 100% che viene riservato agli agricoltori in caso di raccolti devastati, anche se le superfici coinvolte sono calate grazie al contenimento ricordato sopra.