Verrà coinvolto ovviamente l’ente parco e l’aggiornamento dovrà avvenire entro i trenta giorni successivi alla pubblicazione del documento. Corazzari ha spiegato come sia necessario un cambio di passo, rendendo contenimenti ed eradicazioni dei selvatici ancora più incisivi. L’ente parco veneto dovrà riesaminare gli strumenti operativi, organizzando nuovi corsi di abilitazione per selecontrollori destinati ai cacciatori veneti che sono in possesso dei requisiti di legge.
Le priorità saranno assegnate a chi risiede nei 15 comuni che fanno parte del parco, ai residenti nella provincia di Padova e ai residenti nelle altre province venete (in questo rigoroso ordine). L’assessore ha anche ricordato il persistere dei danni causati dai cinghiali alle colture agricole e all’ambiente, senza dimenticare i pericoli per la sicurezza stradale. I nuovi selecontrollori dovrebbero consentire un maggior numero di abbattimenti e la riorganizzazione della gestione delle trappole.