Sono oltre 2.000 i cinghiali rimossi da selecontrollori autorizzati dall’inizio del 2021 nell’area del Parco Colli Euganei. «Bene, ma non è sufficiente – sottolinea Cia Padova – bisogna procedere con ancora maggiore continuità». Il prossimo step, in questo senso, è la modifica alla legge 157 del 1992 “Norme per la protezione della fauna selvatica” rispetto alla quale nei giorni scorsi il Ministro alle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, si è dichiarato disponibile. «Da anni – commenta il presidente di Cia Padova, Roberto Betto – chiediamo alle Istituzioni competenti di intervenire. L’obiettivo è comune e riguarda tutto il mondo agricolo».
Il Ministro Patuanelli ha affermato che i tempi sono maturi per una revisione di una legge “vecchia di trent’anni” durante l’audizione con le commissioni riunite di Camera e Senato in merito al percorso di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e alla definizione del Piano strategico nazionale (PSN) nell’ambito della nuova Politica agricola comune. «Nel maggio del 2019 – osserva Betto – abbiamo organizzato una manifestazione a Venezia per sottoporre la questione dei gravi danni ai terreni agricoli provocati dagli ungulati
Fu proprio in quell’occasione che lanciammo la proposta di modificare la legge 157 del 1992. Si tratta di una normativa datata, nata in una situazione ambientale e sociale completamente diversa dall’attuale». Lo scorso settembre un’ulteriore manifestazione pacifica “per salvaguardare gli appezzamenti agricoli”: da Ospedaletto si sviluppò un corteo di trattori, culminato col sit-in in piazza Municipio a Vò. La finalità di fondo della norma statale, indicata già nel titolo, dev’essere cambiata, «passando dal principio di protezione, previsto appunto tre decenni fa, a quello di gestione». Nel concreto, aggiunge il presidente di Cia Padova, «ciò significa contingentare in base a criteri scientifici il numero di animali selvatici presenti sul territorio. Se è vero che le specie possono coesistere, allora bisogna regolarne le presenze».
In altri termini, secondo Betto, «va ricercata qual è la densità ottimale di ogni singola specie, nell’ambito di una compatibilità ambientale, sociale ed economica, con particolare riguardo alle attività agricole che si sviluppano sui Colli». Da sempre Cia Padova promuove «il miglioramento della procedura di controllo stesso del territorio, valorizzando l’apporto degli organismi scientifici competenti». Infine, favorisce «un costante e proficuo confronto con gli attori interessati». Conclude Betto: «Il testo predisposto da Cia è a disposizione di tutti, non vogliamo mettere la bandiera su questa battaglia: prima arriveremo alla modifica della legge in Parlamento, meglio sarà per tutti».