Per far fronte all’emergenza cinghiali arriva ora il perito balistico. Ad avvalersi questa figura sarà la Provincia di Padova, che gli affiderà il compito di indicare con precisione dove collocare i punti dai quali si potrà sparare agli ungulati, definendo la loro collocazione in modo da non creare situazioni di pericolo per le persone e per gli altri animali. In particolare dovrà essere stabilita la distanza dalle abitazioni, l’altezza della postazione, l’eventuale traiettoria dello sparo, in modo da consentire agli operatori di agire in assoluta sicurezza. Le criticità causate dalla massiccia presenza di cinghiali, infatti, persistono in tutto il territorio dei Colli e quindi sono molteplici le operazioni di contrasto messe in atto dall’ente di Palazzo Santo Stefano, che interessano soprattutto a zona delle Vallette a Ospedaletto Euganeo, dove gli esemplari fuoriusciti dal Parco regionale si sono insediati e si stanno moltiplicando.
La Provincia sta coordinando le iniziative in collaborazione con la Regione, il Parco Colli Euganei, alcuni Comuni della zona maggiormente interessata dal problema e i rappresentanti delle associazioni di categoria. A illustrare gli interventi che stanno per essere attuati è Vincenzo Gottardo, vicepresidente vicario, che ha la delega all’agricoltura. «La prima soluzione – ha sottolineato – è delimitare l’area dove si registra il maggior numero di presenze di cinghiali con una recinzione di rete metallica fissa che precluda loro l’accesso alla “boschetta”, dove trovano riparo. Il progetto, però, trova qualche resistenza da parte di alcuni proprietari di fondi limitrofi all’area.
Nel frattempo, proprio per limitare la fuoriuscita degli esemplari verso le coltivazioni, verrà realizzata anche una “barriera” con fettuccia elettrica, che richiede una manutenzione del verde più frequente, per evitare inconvenienti spiacevoli». Il piano, poi, prevede anche altri interventi. «In aggiunta – ha proseguito il vice di Fabio Bui – si procederà all’installazione delle altane, per consentire la cattura dei capi tramite l’abbattimento diretto anche con il convogliamento del personale formato che opera all’interno del parco. Questa attività va a integrare quella di cattura con i sei chiusini acquistati dai nostri uffici, operazione coordinata dalla polizia provinciale che provvede anche agli abbattimenti dei cinghiali, la cui gestione è affidata ad operatori formati». «Prima di procedere con l’installazione dei punti fissi di sparo, come ad esempio le altane, però, è indispensabile effettuare una perizia balistica, per definire con assoluta certezza la loro ubicazione, in modo da non mettere a repentaglio l’incolumità della gente – ha continuato Gottardo.
La Provincia, pertanto, è intervenuta immediatamente affidando l’incarico a un perito esperto in modo da procedere con urgenza agli adempimenti e all’installazione. Non possiamo perdere tempo, servono azioni tempestive per risolvere il problema perché i danni alle coltivazioni sono enormi. L’area danneggiata si sta espandendo e soprattutto con le prime semine di mais vi sono molti ettari di colture danneggiate dalle incursioni dei cinghiali». Il problema, tra l’altro, si sta espandendo anche nei Comuni di Battaglia Terme, Pernumia, Cervarese Santa Croce, Teolo e in una parte di territorio contigua al Parco Colli, dove è stata segnalata dai residenti la presenza di alcuni esemplari (Il Gazzettino).