In queste poche parole si concentrano anni di lavoro e di studi scientifici, un lavoro capillare partito dalle basi più elementari a causa della quasi inesistente letteratura scientifica relativa al tiro a volo disponibile nelle banche dati scientifiche mondiali. Valutare le fasce muscolari coinvolte nel gesto del tiro, le catene di movimento, parametrare la capacità funzionale di tali elementi con i dati registrati da atleti di alto livello, valutare l’incidenza legata alla preparazione personale dell’atleta disabile, da quanti anni viene praticato lo sport, prima o dopo dell’impedimento fisico: questa è solo una parte degli elementi che – combinati – hanno prodotto come risultanza la proposta presentata da FITAV alla commissione scientifica del Comitato Internazionale Paraolimpico pochi giorni dopo la conclusione dell’evento di Cologno al Serio.
Nel mese di gennaio 2016 IPC Shooting e gli esperti FITAV si confronteranno nuovamente per un briefing conclusivo, che sancirà l’ufficializzazione e la pubblicazione, da parte di IPC Shooting, dei regolamenti tecnici e di classificazione per il tiro a volo per atleti con disabilità motoria: il semaforo verde che autorizzerà i Comitati nazionali paraolimpici e le federazioni di tiro sportivo di ogni paese del mondo a preparare tiratori portatori di handicap per eventi di livello internazionale organizzati sotto l’egida del Comitato Internazionale Paralimpico. Per la FITAV e per il progetto sostenuto dal Presidente Luciano Rossi e condotto con passione in tutti questi anni da Emanuela Croce Bonomi questa ufficialità rappresenta una gioia infinita, che ripaga per gli sforzi e per i sacrifici sostenuti nel tempo, ma non finisce certo qui… la timeline definita per il completamento del percorso che conduce ai Giochi Paralimpici prevede, per l’appunto, la definizione dei regolamenti internazionali e la diffusione della disciplina a livello mondiale… e qui torniamo al concetto di apertura, la viralità del para-clay target shooting.
I 14 paesi rappresentati a Cologno al Serio (Danimarca, Finlandia, Giappone, Gran Bretagna, India, Iran, Malta, Messico, Nuova Zelanda, Russia, Spagna, Slovacchia, USA, e ovviamente Italia) sono la punta dell’iceberg di una presenza massiccia, un esercito silenzioso di tiratori presenti in ogni nazione, invisibili perché a volte loro stessi non desiderano essere visti o non sanno di avere la possibilità di potersi mettere in gioco, un gioco da giocare secondo regole che tengano conto della loro condizione, una base di uno sport paraolimpico dagli altissimi valori sportivi.
La sfida è appena iniziata, ma la FITAV può guardare con fiducia e orgoglio al futuro, avendo aperto la strada a tutti ed avendo attivato in Italia la struttura, le sinergie e le procedure funzionali alla crescita di questo sport. Ancora una volta nello sport del tiro a volo il modello “Italia” è faro guida per tutti i paesi del mondo, e su questa base la FITAV sta già costruendo i campioni Paraolimpici del futuro, lavorando sulla rosa degli attuali atleti paraolimpici FITAV e preparando la strada per quelli che verranno, quei tiratori con disabilità motoria che domani contribuiranno a scrivere nuove pagine di gloria per lo sport paraolimpico Italiano.
Testo di Luca Minelli e foto di Saverio Patrizi.