Lunedì 4 luglio 2016 un numero cospicuo di armieri e armaioli del Piemonte e delle zone vicine della Liguria e della Lombardia è stato invitato dalla Paganini di Torino presso la sede del TSN di Casale Monferrato per illustrare i recenti prodotti di alto livello messi sul mercato dalla Leupold, l’autorità degli Stati Uniti in fatto di ottiche da puntamento. Insieme sono convenuti alcuni giornalisti e, tra costoro, l’amico Paolo Tagini fungeva da padrone di casa rivestendo oramai da qualche tempo l’incarico di Presidente della Sezione citata che sta tornando ai fasti del passato dopo un periodo di appassimento. Come sempre accade una forza trainante e con idee chiare raccoglie intorno a sé diversi personaggi desiderosi di dar una mano, anche due, anche di più, pur di far rivivere un’entità in cui si crede e a cui ci si è affezionati nel tempo. La sinergia fra l’organizzazione tecnica e funzionale dell’azienda torinese, con la presenza della proprietà e dirigenza nelle persone del Dr. Andrea Ambrosio, della D.ssa Elena Cat Genova, del Dr. Giulio Guillaume e di numerosi personaggi tecnici e commerciali, è stata affiancata dalla partecipazione di André Schröder della sede tedesca di Leupold: la compagine ha permesso agli invitati di trascorrere una giornata serena e fruttuosa suddividendoli in tre gruppi per seguire le istruzioni teoriche e i rilievi pratici sotto questi capitoli: “Telemetria – Torrette balistiche –Ricerca bersaglio”, a cui è seguito quello della “Comparazione ottiche” e da ultimo quello relativo a “Attacchi – Informazioni generali”. Tra le cose di rilievo merita notare la rispondenza delle prestazioni di alcuni modelli, compresi lunghi e binocoli, ma soprattutto, cosa assai interessante, di scrutare, è il caso di dirlo, nelle ottiche delle maggiori Case produttrici appositamente piazzate su due cavalletti a base multipla e volte verso un quadro con i vari riferimenti d’obbligo per sondare le prestazioni nei diversi ambiti di giudizio con cui valutare un cannocchiale.
Il paragone diretto muove alcune considerazioni e, a noi almeno, lascia aperti alcuni dubbi perché manca il parametro della luce al crepuscolo, anche se il pannello di riferimento era posto nel vano di un furgone dove la luce non era propriamente tanta. Ma i dubbi più forti sono nella prevalenza da assegnare a luminosità, valore crepuscolare, definizione, colori, facilità di acquisizione dell’immagine: insomma certi parametri sono definibili tecnicamente perché se con un’ottica distinguo il numero di barrette d’una certa finezza e con il concorrente no il giudizio è già emesso, mentre altre cose vanno un po’ più a soggetto e altre ancora, come la luminosità, se è troppo vivida non aiuta l’occhio a lavorare bene. Così su alcuni fattori certe convinzioni datate sono da rivedere perché il tempo non è passato invano e la tecnologia applicata sta a dimostrarlo. Speriamo in una prossima occasione per controllare un parametro che fa sempre discutere gli appassionati, specie di questi tempi quando il lavorio delle torrette è diventato non solo abituale, ma imperativo per godere dei tanti vantaggi oggi disponibili per il tiro a lunga distanza. In questo delicato fattore ci permettiamo di sottolineare come Leupold goda di una fama ben meritata e di lunga data.
In buona sostanza diremo che hanno focalizzato l’attenzione il telemetro RX 1200i da impiegare in combinazione alla propria cartuccia di elezione e all’ottica montata sul fucile. A seguire poi nelle ottiche notiamo la serie VX3i, erede della precedente VX3, con tanti fattori interessanti fra cui, a nostro sommesso parere, spicca la considerazione di come la luce non si trasmetta tutta nello stesso modo e sia molto utile al cacciatore quella padroneggiata dal cannocchiale durante le effemeridi, quei benedetti minuti all’alba e al tramonto in cui solitamente si palesano i cervidi: buoni tutti i fattori concomitanti, ma il contrasto è il dominus della situazione ed è grazie a questo che il selvatico spicca nella lente dell’obiettivo dove un’opacizzazione del bordo elimina i riflessi conducendo istintivamente l’occhio e l’attenzione verso l’area centrale.
L’organizzazione ha previsto una prima colazione per disporre gli animi e le menti all’ascolto e un ricco buffet all’ora di pranzo dove meritavano particolare attenzione i piatti tradizionali estivi della cucina piemontese con carni e verdure in carpione, cioè nella marinatura in aceto e aromi. Un senso corale di apprezzamento per tutto e l’ipotesi magari di una ripetizione in apposito terreno dove sia possibile verificare il lavoro di telemetro e ottica sul tiro a lunga distanza che oramai si intende ben al di là dei 300 m.