Si sosterrebbe, in merito all’avifauna, che “Sebbene la situazione sia significativamente e progressivamente migliorata nel corso degli ultimi anni, anche e soprattutto grazie al beneficio apportato dalle aree protette, esercizio dell’attività venatoria costituisce ancora un elemento da tenere in considerazione” e che vi sarebbero “problematiche riguardo ai confini dei diversi istituti (Zps, Area contigua, Area no piombo)”.
A parte che i grandi benefici apportati sono opinabili, non vorrei che si stessero ponendo le premesse per un estensione dell’area umida o per ulteriori limitazioni all’esercizio della caccia. Questo sempre più pressante protezionismo ha portato solo danni agli equilibri naturali, in una Regione che, torno a ribadirlo, è già costituita per due terzi da aree protette».