In occasione di una caccia al cinghiale da appostamento, purtroppo infruttuosa per la poca disponibilità dei selvatici a palesarsi, abbiamo avuto modo di sperimentare due ottiche recenti della Delta, specificatamente i nuovi modelli Titanium HD dove la sigla sottende l’impiego di lenti ad alta definizione, un punto quasi irrinunciabile se si desidera presentarsi sul campo con la giusta attrezzatura. Due i fucili proposti dalla Sabatti, entrambi del Mod. Saphire con variazioni di allestimento di piccola, ma significativa entità per un indirizzo decisamente venatorio a fianco di un altro più specifico per il tiro in poligono.
Queste differenze sono già state messe in evidenza in un brano apposito: ora ci dedichiamo a una carrellata ai due cannocchiali che vantano basi comuni come il tubo da 30 mm, i reticoli sempre molto fini e posti sul secondo piano focale, gli scatti delle regolazioni (50 nel primo e 100 nel secondo applicabili nei due sensi) che sottendo ¼ di MOA, quindi circa 7 mm a 100 metri, la terza torretta a sinistra con regolazione coassiale della luminosità del punto centrale e della parallasse.
L’ambito degli ingrandimenti consente di valutare immediatamente la destinazione di impiego: con un valore minimo pari a 2,5x si è in grado di affrontare quasi tutte le caccie cosiddette di movimento, movimento inteso sia del cacciatore alla cerca, sia del selvatico che transiti a tiro della posta. Oggi per questo campo precipuo e specifico ci sono i valori di 1-1,1x ottimali certo, ma d’altra parte decisamente limitativi per il consequenziale valore massimo usualmente limitato a 8x, mentre nel nostro Delta si arriva a 15x, numero di ingrandimenti con cui si soddisfa ogni esigenza di tiro su selvatici sospettosi e posti alle massime distanze generalmente battute da chi non intende la caccia a un selvatico come una forma di cecchinaggio. Comunque può succedere con pecore o capre (beninteso selvatiche…) di estrema sospettosità, usuali abitanti di angoli sperduti delle montagne del continente eurasiatico come di quello nordamericano, di dover praticare tiri a distanze di molte centinaia di metri e qui, considerando anche l’area del bersaglio non proprio piccola, l’ottica da 15x si propone in tutta la sua validità. Un’estrazione pupillare pari a 98 mm unita alla pupilla di egresso pari a 11,6 – 5,6 mm aiuta nell’accomodamento dell’occhio. A fianco degli ingrandimenti un altro valore si rivela di grande aiuto, sovente esiziale per il successo dell’impresa: la lente obiettivo da 56 mm è il massimo per consentire all’occhio umano (in età ancor giovanile) di catturare tutta la luce disponibile in quei minuti delle effemeridi quando una minima incertezza nel percepire il bersaglio e porvi su la croce del reticolo può significare il rientro al campo sfatti nel corpo e nello spirito, scornati e con l’animo in subbuglio, oppure un entusiasmante, glorioso arrivo con l’animo che esulta di felicità. Da ultimo due valori con lunghezza pari a 365 mm e peso di 700 g denotano la favorevole compattezza dello strumento. La quotazione in armeria è poco sotto i 799,00 €: compatta anch’essa.
Delta HD Titanium 4-24×50 ret 4AS balistico
Il secondo modello di ottica che abbiamo potuto provare richiama già nei valori la propensione al tiro di poligono o, comunque, al tiro a lunga distanza. Il fattore 6x estende la gamma dai 4 ingrandimenti, già di per sé ampiamente bastanti per rimediare a diverse situazioni venatorie in cui si può trovare per casualità, addirittura ai 24x con cui dominare la scena con bersagli posti a 5 – 6 – 700 metri, magari anche oltre, certi di porre il reticolo balistico 4AS nel punto giusto per garantire il puntamento ottimale. L’obiettivo da 50 mm è un classico per questi impieghi e fornisce luminosità adeguata senza gravare ulteriormente il peso dello strumento: si considera abitualmente che tiri estremi non su bersagli cartacei, ma su selvatici debbano avvenire in buone condizioni di luce e non ai primissimi o agli ultimi minuti della giornata. Le lenti HD contribuiscono anche qui a ottimizzare i valori in gioco con definizione, luminosità e assenza di aberrazioni. Troviamo poi molto pratica l’ampia pupilla di uscita di 7,6 – 2,1 mm e l’estrazione pupillare pari a 90 – 98 mm che non costringe a calcolare millimetricamente la posizione dell’occhio rispetto alla lente: la postura può godere quindi di un certo gioco senza che per questo si crei quella fastidiosa alonatura perferica come succede in altri cannocchiali. Da ultimo l’impiego di parti in titanio, da cui la specifica della serie a cui appartengono questi due modelli, apporta una considerevole riduzione della massa totale pari a 678 g con una robustezza assai elevata; la lunghezza è di 360 mm. La quotazione informativa è di 949,00 €.
In un momento successivo proveremo a fondo la ripetitività degli scatti sulle torrette di questi due modelli: per quanto osservato nella centratura in poligono pare si comportino bene. Le quotazioni praticate dal distributore italiano da cui sono pervenuti gli strumenti, la RA Sport dei F.lli Redolfi di Manerbio (BS), invogliano certo a sperimentare in prima persona la validità di queste ottiche polacche, oramai da qualche anno sui mercati internazionali.