Ungulati e avifauna live, in territorio libero. 13 punti telemetrati su 3 diversi versanti. Osservazione e/o digiscoping con i più prestigiosi strumenti ottici. Situazioni (venatorie e non solo..) in tutto simili a quelle che gli appassionati affrontano sui propri terreni. Test, prove e settaggi in diretta. La nuova postazione attrezzata per Osservazione e Digiscoping, inaugurata sulle colline che separano il Piemonte dalla Liguria (ATCAL4), offre a cacciatori e appassionati di Natura la possibilità di orientare le lenti dei migliori strumenti ottici su caprioli, mufloni, cinghiali, volpi, lepri ed una gran quantità di specie avifaunistiche. Il principio di base è semplice. Chi deve scegliere un binocolo e/o un lungo di grande qualità, o voglia apprendere e cogliere le magìe del digiscoping, non si accontenta più di cataloghi patinati e/o delle parole teoriche degli esperti. Vuole, invece, provare – prima – sul “campo”.
Alle parole e ai cataloghi molti preferiscono di gran lunga testare gli strumenti orientando le lenti su selvatici veri, non chiusi in recinto o in cattività. Ciò negli orari, negli ambienti e, soprattutto, nelle condizioni di luce (quasi sempre crepuscolari) da affrontare sui propri terreni di caccia. Tutto ciò è fondamentale per una scelta oculata e squisitamente tecnica. A questo principio, si è ispirato – in modo assolutamente prioritario – il progetto di una postazione attrezzata immersa in un classico territorio di caccia, popolato da numerosi ungulati (e non solo..) assolutamente naturali. Fra i caprioli, la più fedele all’appuntamento è la nostra mascotte “Bianchina”. La postazione, unica struttura di questo genere, non è soltanto sorta in un territorio molto vocato, ma permette di praticare Osservazione e Digiscoping in chiave venatoria e naturalistica; certo, non è un campo dove si premono i grilletti delle carabine, ma offre in modo reale tutte le condizioni che precedono il tiro. Dai censimenti alle valutazioni dei capi; dalle reazioni dei selvatici alla telemetria e quant’altro.
Tutti i numeri e un po’ di storia.
133 km da Milano; 73 km da Genova; 33 km. da Alessandria; 8 km. da Acqui Terme. 250 mt di quota. Tipico ambiente collinare (ATCAL4). 38 mq. di postazione coperta, in posizione sopraelevata su 17 ettari di prati, erba medica, vigna, frutteto e bosco, popolati da ungulati e avifauna. Orientamento su 3 versanti della valle, con oltre 13 punti telemetrati: da 90 a 850 mt. (entrata e uscita dei selvatici). Testa fissa in lato Est, orientata nel punto dove sorge la luna. 15 metri di bancone in legno di rovere e ferro (senza la minima vibrazione). Tutto all’insegna dell’”antimosso”. 6 teste fisse “incementate” sul terreno, collocate in calibrati punti strategici. Pavimento: il terreno. Maxischermo per visione in diretta in HDMI e scaricamento di foto live. 2 computer e tablet con programmi fotografici Wireless. Wi-Fi.
Sagome e punti di mira per settaggio fotocamere e strumenti. Binocoli, lunghi, adattatori e fotocamere a disposizione per prove e settaggi. Attrezzature degli ospiti da adattare o settare. 4 piccole postazioni satelliti a trincea per osservazioni e riprese dal basso verso l’alto. Tetto in policarbonato alveolare, con fasce d’ombra in rapporto ai monitor delle fotocamere. Istruttori, accompagnatori, strumenti e Guida Pratica di Osservazione e Digiscoping, tutto a disposizione degli ospiti. Buon vino locale nelle pause di lavoro.
Le specifiche non sono state progettate a caso. Mi permetto, allora, un pizzico di “storia” (personale). Sono arrivato a questo posto 20 anni fa’, quando ancora si scambiavano i caprioli per daini.
In tutti questi anni, ho esplorato a fondo tutti i punti “giusti” dell’ATC, adatti per osservazione, censimenti e caccia di selezione, conoscendo/osservando/fotografando/cacciando così le varie popolazioni di caprioli per nome e cognome (i protagonisti dei miei libri). Ogni anno, in questo piccolo distretto dell’ATC preleviamo circa 600 caprioli, nelle varie classi. Dopo mille e più ricognizioni, ho localizzato – nel cortile di casa, dove vivo e lavoro – il punto che domina gran parte della mia valle. Vi ho costruito una piccola altana, ma limitata al versante Nord-Est. Dopo un po’ l’altana è diventata un casotto da cui osservavo due versanti, ma non il frutteto. E non aveva la stabilità assoluta che desideravo. Molti i caprioli e c. sono stati così catturati nelle schede di memoria, ma non la capriola semialbina (battezzata Bianchina) che ha reso famoso questo posto. La seguo da 4 anni e “dovevo” documentarne la presenza (figli compresi). Assolutamente.
Oggi, per farla breve, ho ampliato la postazione (38 mq.) aggiungendo la vista sul versante Ovest e parte di quello Sud. Bianchina ha gradito e si presenta, ancora oggi, assai puntuale. Ma non solo: ogni punto dove ho sistemato le teste fisse è calibrato al centimetro, in modo da coprire al massimo tutti gli angoli visivi, angolazioni basse comprese. La testa n. 4, ovviamente, è dedicata in modo specifico a Bianchina, proprio nel punto dove Lei esce regolarmente, ora con il suo ultimo cucciolo. Se volete conoscerla, siete tutti invitati! Dal punto di vista antropico, la postazione ha confermato in me un’opinione solo apparentemente assurda: dopo migliaia di esperienze, sono più che convinto che i selvatici (specialmente i caprioli) dopo un po’ di tempo ti conoscono e riconoscono. Quelli che frequentano la postazione non hanno più paura di me e sono quasi sempre puntuali all’appuntamento (in digiscoping)!!
Provare per credere. Mentre proviamo e settiamo gli strumenti, quindi, in attesa dell’uscita dei selvatici dal bosco, un bicchiere di quello buono è sempre a disposizione di chi verrà a trovarci. Per dettagli, mappa, prenotazioni e info: [email protected]