La laguna di S’Ena Arrubia, circa 300 ha in provincia di Oristano, è un’area umida tutelata già a partire dagli anni ’70 in ossequio alle diverse convenzioni e normative nazionali e internazionali susseguitesi nel tempo. Nell’ultima riunione del Comitato Provinciale Faunistico è stata discussa l’opportunità dell’estensione dei vincoli anche alla prospiciente zona del Canale del Diversivo di Sant’Anna, così come richiesto dalla Lipu e da altre associazioni ambientaliste. L’area interessata dalla proposta è tra le pochissime rimaste libere all’esercizio venatorio agli acquatici nella provincia, dove è forte la tradizione per questa forma di caccia.
La Federcaccia di Oristano, presente alla riunione, ha espresso ancora una volta parere negativo a tale ipotesi, motivando come lo studio commissionato dalla Provincia di Oristano, in collaborazione con la R.A.S. e con il contributo dell’U.E., denominato “Piano di gestione del SIC Stagno di S’Ena Arrubia e territori limitrofi”, elaborato redatto da professionisti estranei al mondo venatorio e non incaricati dalle AA.VV., abbia già messo in luce numerose e gravi criticità nella quale versa attualmente la laguna di S’Ena Arrubia.
La votazione, al termine degli interventi, è risultata contraria alla prospettata estensione dell’oasi di S’Ena Arrubia, ma continuano le pressioni perché questa venga comunque realizzata, anche se è evidente che la motivazione principale resta quella di precludere altro territorio all’attività venatoria senza una concreta intenzione di tutela ambientale della zona. Da parte della Federcaccia rimane alta l’attenzione sul problema e la ferma intenzione di non cedere a operazioni di intervento sul territorio che non abbiano reali e irrinunciabili motivazioni a tutela dell’ambiente e della fauna.