La Coldiretti provinciale di Oristano è tornata a parlare di cornacchie grigie e dei danni provocati da questi volatili alle coltivazioni primaverili ed estive, in primis quelle ortive. Le aziende agricole devono fare i conti con perdite continue e lavori a rischio, dunque non può che essere fatta una nuova denuncia per una situazione fuori controllo. Oltre alle cornacchie, i cinghiali e le nutrie destano le maggiori preoccupazioni.
Secondo l’associazione agricola gli interventi dovrebbero essere più tempestivi, altrimenti si rischia di porre in essere azioni inutili. Le cornacchie prendono di mira soprattutto le colture orticole e i frutteti, anche se non esiste una statistica precisa sulla loro presenza nei territori. Gli esemplari da contenere, poco meno di 19mila (2mila nella provincia di Oristano), sono insufficienti, tanto è vero che la Coldiretti ha lamentato la mancata considerazione della vocazione specifica delle province sarde.
Non piace nemmeno la ripartizione delle modalità di contenimento, vale a dire il 60% affidato alle gabbie e il 40% alle armi da fuoco. La differenza è evidente e privilegiare le gabbie non è certo la cosa più giusta da fare in una situazione di emergenza come quella di Oristano. L’associazione ha chiesto infine un miglioramento del piano di contenimento esistente, senza dimenticare la necessità della zonizzazione per operare nelle aree in cui c’è maggior pressione.