Una sentenza fondamentale
Come già precedentemente comunicato nella giornata di ieri, con l’ordinanza n 5685/22, il Consiglio di Stato sez. III ha respinto l’appello delle associazioni Animal-ambientaliste per la riforma cautelare del TAR Toscana, che aveva ritenuto di non concedere la sospensione del Calendario Venatorio Toscano 2022/23, in particolare per la data del 30 gennaio per la chiusura della caccia agli anatidi, ai turdidi e alla beccaccia. “Il ruolo svolto da Federcaccia grazie al proprio legale Avv. Alberto Maria Bruni, e con il supporto tecnico scientifico messo a disposizione dal nostro Ufficio Nazionale Studi e Ricerche già nella fase iniziale di redazione del Calendario Venatori Toscano, è stato determinante per questo importante risultato” – ha dichiarato Marco Salvadori Presidente Federcaccia Toscana. “Voglio ricordare anche a coloro che oggi gonfiano i muscoli e si improvvisano attori di un copione che non li ha visti neppure come comparse, che la nostra associazione è stata l’unica associazione venatoria ad affiancare la Regione Toscana nella difesa del Calendario nelle aule del Consiglio di Stato e non nelle pagine facebook”.
Mondo venatorio toscano
“Un fatto concreto che parla da solo, non discutibile e alla luce del sole. Da tempo la nostra associazione e la parte più avveduta del mondo venatorio toscano, che oggi è impegnata nel costruire un processo nuovo e moderno, per il rilancio e la difesa della nostra passione, sta dimostrando con i fatti di lavorare per la difesa di tutti i cacciatori, con professionalità e abnegazione, lontana da polemiche e strumentali attacchi che spesso rischiano di favorire i nostri avversari”. Il risultato ottenuto con questa Ordinanza assume un grande rilievo sotto vari aspetti ma soprattutto per due ordini di ragioni: la prima è che l’ordinanza del Consiglio di Stato è stata resa anche nei confronti del Ministero della Transizione Ecologica che ha affiancato, non senza sorpresa, le associazioni ambientaliste/animaliste.
Calendari venatori
La seconda è che sembrano essere state condivise dal Consiglio di Stato, le eccezioni processuali sollevate e discusse dalla nostra associazione e ampiamente illustrate dall’Avv. Bruni. In particolare si è rilevato quanto segue: Le associazioni ambientaliste /animaliste non sono legittimate ad impugnare quei Calendari Venatori che introducono misure più restrittive per la caccia e quindi si rivelino più favorevoli per la tutela dell’ambiente. Le associazioni ambientaliste /animaliste non possono proporre ricorso avverso ai Calendari Regionali, limitandosi a rifarsi al parere ISPRA e ai Key Concepts, dovendo farsi carico di censurare specificamente, una per una, le motivazioni assunte dalle Regioni per discostarsene. Forte di questo successo e delle argomentazioni scaturite frutto di un apporto puntuale e competente della nostra associazione messo in campo davanti ai giudici del Consiglio di Stato, continueremo con ancora maggiore determinazione nella difesa di tutti i cacciatori. Lo faremo senza cadere nella trappola del livore e della polemica che taluni continuano a covare e alimentare con la speranza di celare la loro evidente marginalità nelle sfide gigantesche che ci attendono (fonte: FIDC).