Un rifiuto secco
L’onorevole Barbara Mazzali, consigliere regionale lombardo (Fratelli d’Italia), ha commentato la scelta di alcuni cacciatori liguri di non voler abbattere i cinghiali nelle loro zone di competenza: “I cacciatori di 36 squadre dell’Atc1 Savona-Levante si rifiutano di abbattere i cinghiali, dal momento che, a causa dell’epidemia della Peste suina africana, una volta uccisi dovrebbero consegnare gli animali all’Asl2 Veterinaria per le analisi del caso. Coldiretti dice che questo è inaccettabile e ha ragione, ma di chi è la colpa? Non certo dei cacciatori“.
I mancati pagamenti
“Gli animali selvatici sono proprietà dello Stato? Sì. Lo Stato ne demanda la gestione alle Regioni? Sì. Le Regioni chiedono ai cacciatori di lavorare per risolvere la sovrappopolazione dei cinghiali? Sì. E allora con quale criterio i cacciatori non vengono pagati? Non solo, devono pure metterci dei soldi loro, tra benzina, attrezzatura, munizioni“.
Responsabilità dello Stato
“E poi, una volta abbattuto il cinghiale, viene loro chiesto di portarlo alla Asl, che dista chilometri e che si tiene l’animale per le analisi necessarie. Coldiretti quindi ha ragione a dire che la situazione è inaccettabile, ma dovrebbe rivolgersi alle Regioni o allo Stato per chiedere che ai cacciatori venga riconosciuto quanto dovuto per il loro lavoro“.