Rielezione a suon di voti
“Qualsiasi cosa decida per me il partito, andrà bene, ma tenendo conto che io sono una operativa, una manager, se dovessi scegliere un ruolo, sarei adatta a un assessorato dove poter contribuire in maniera tangibile ai territori e dare risposte agli amministratori locali, come l’Agricoltura”. A parlare è Barbara Mazzali, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, rieletta a Brescia con 6.738 preferenze, che ieri ha espresso innanzitutto soddisfazione per i risultati del suo partito in Lombardia, dove FdI ha staccato tutti con il 25,2% dei consensi, posizionandosi come primo partito sopra la Lega, ottenendo così 22 seggi in Consiglio regionale e non solo: Romano La Russa, assessore regionale uscente, uomo forte di Fratelli d’Italia, non candidatosi alle ultime Regionali, ha fatto sapere che l’aspirazione del partito di Giorgia Meloni, in Lombardia, è avere 8 assessori su 16, quindi la metà della Giunta, guidata dal riconfermato presidente Attilio Fontana, leghista.
Il valore dei voti
“Penso a quello che è riuscita a fare Giorgia Meloni: portare Fratelli d’Italia dal 3% al 30%, e oggi abbiamo la prima donna in Italia presidente del Consiglio” dichiara Mazzali che, prima di tornare alla possibile composizione dell’esecutivo lombardo, aggiunge: “Mi hanno definito il globe-trotter dei candidati perché io sono mantovana, ma eletta per la prima volta a Bergamo e poi eletta a Brescia, quadruplicando le mie preferenze. Sono una che non ha mai preso voti solo a casa sua e, quindi, i miei voti valgono tre volte più degli altri”. Tra l’altro, prosegue, “con i miei 13 anni di lavoro al Senato, non mi manca l’esperienza né il cerimoniale”.
Le competenze necessarie
“Non mi appassiona il totonomi dei futuri assessori – conclude –, anche perché fare l’assessore non vuol dire tagliare nastri, ma vuol dire essere disposti a lavorare 18 ore al giorno, weekend inclusi, leggere tutto quello che i dirigenti scrivono e controllare l’attività dello staff. Un assessorato come quello dell’Agricoltura, ad esempio, è una macchina composta da 560 dipendenti e quindi bisogna avere competenze manageriali”.