Una gioia contenuta
L’onorevole Barbara Mazzali, consigliere regionale della Lombardia (Fratelli d’Italia), è tornata a parlare dai suoi profili social dopo l’avvio della stagione venatoria 2022-2023: “Cari amici, la stagione venatoria si è aperta, ma sappiamo che non possiamo gioirne fino in fondo. Tutti siamo a conoscenza della sentenza del Tar che ha sospeso la caccia da appostamento dal 18 settembre al 1 ottobre, ma vorrei dire una parola in più sul ruolo di Regione Lombardia. Poteva fare qualcosa? Il Tar non ha nemmeno letto le motivazioni a supporto, che erano ampie e valide. Non solo: il Tar va anche contro la logica dei Key concepts, perché consente la caccia alla starna, in periodo di riproduzione secondo i Key concepts, e utilizza la decade di sovrapposizione in modo evidente sul fagiano. Siamo di fronte a un’ordinanza che non ha tenuto conto degli sforzi fatti da Regione.
Le scelte degli altri TAR
Anzi, ha fatto in modo che adesso tutti quelli che hanno scelto la forma di caccia di tipo C potranno andare tutti alla stanziale con un aumento della pressione venatoria su queste specie. Scelte assurde o accanimento o mancata comprensione. Non lo so. So però che altri Tar hanno virato in direzioni opposte: nelle Marche e in Sicilia l’apertura generale al 18 settembre non è stata sospesa e in Emilia Romagna e Toscana non è stata impugnata. Di fronte a questa confusione è difficile anche per la Regione trovare il bandolo della matassa.
L’errore che è stato commesso
Forse l’errore è stato proprio quello di pensare con un filo logico che poi non c’è stato. Il Tar Emilia-Romagna ad esempio ha rigettato il ricorso sul calendario che riguardava le chiusure delle stagioni, e la caccia alla cesena è stata mantenuta al 31 gennaio e così tutti gli acquatici tranne l’alzavola. I Tar di Veneto, Marche e Liguria hanno dato torto agli ambientalisti sulla caccia alla moretta, così come il combattente in Toscana e nelle Marche. E’ difficile lavorare in questo continuo cambio di pareri e in questa disomogeneità”.