Danni ingenti per l’agricoltura
“L’emergenza cinghiali è esattamente quella che è, una emergenza con gravissime ripercussioni sulla incolumità dei cittadini e sulla tenuta delle attività agricole. Parliamo di danni, per il solo comparto agricolo, stimati in 200 milioni di euro l’anno, che impattano su centinaia di famiglie, aziende e indotto. Registriamo un incidente ogni 48 ore e ancora c’è chi nega l’esistenza di un drammatico tema di pubblica sicurezza”. Così in una nota Maria Cristina Caretta di Fratelli d’Italia, vicepresidente della commissione Agricoltura a Montecitorio.
Numero di capi da abbattere
“Persino l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, nel 2021, ha chiesto agli Stati membri di attivarsi per ridurre il numero di capi. Attualmente abbiamo due milioni e mezzo di cinghiali a spasso per l’Italia, totalmente fuori controllo e a fronte di una situazione simile dispiace che i colleghi di opposizione abbiano deciso di mettere da parte anche il minimo barlume di onestà intellettuale riguardo al provvedimento approvato in manovra.
Troppi e fuori controllo
Ricordo che la soluzione prospettata dagli amici della sinistra, l’anno scorso, era lo stanziamento di mezzo milione di euro per sterilizzare i cinghiali, una follia antiscientifica” afferma Caretta ricordando che anche l’Ispra “ha menzionato a più riprese come l’unica soluzione possibile per il contenimento dei cinghiali sia l’abbattimento, perché sono ormai troppi e fuori controllo. Di questo si parla, di contenimento, non di attività venatoria e lo ribadisco ai colleghi distratti. Siamo in uno scenario di sovrappopolazione e sono proprio questi i contesti in cui si rischia più che mai di rimetterci in termini di tutela dell’habitat e della biodiversità”.