Un ritorno molto atteso
“Il ritorno del comitato tecnico faunistico venatorio corona un percorso intrapreso politicamente con l’insediamento del Governo Meloni e del ministro Lollobrigida. Il ritorno del comitato, riunitosi oggi dopo 9 anni di totale vuoto, con la presenza del ministro e del sottosegretario La Pietra ne nobilita la natura, indicando come le istanze del mondo venatorio, come la tutela delle stesse, siano molto più di una lettera morta per questo Governo. Sono stati affrontati temi importanti, rilanciando la figura dell’uomo come bioregolatore e della necessità di aggiornare la legge n. 157/1992, istanza che ho da sempre difeso e portato avanti nella politica nazionale.”
La ricostituzione di maggio
Così in una nota l’on. Maria Cristina Caretta di Fratelli d’Italia, vicepresidente della commissione Agricoltura a Montecitorio. Il Comitato Tecnico Faunistico-Venatorio Nazionale è stato ricostituito con un decreto dello scorso mese di maggio ed è composto, da diversi enti di vario tipo.
Gli enti che lo compongono
Oltre che dal MASAF, con il Generale Donato Monaco con funzioni di presidente supplente, è composto dai rappresentanti delle associazioni venatorie e ambientaliste, dell’Ispra, delle Regioni, del MASE, delle Province, delle organizzazioni agricole, dell’Unione Zoologica Italiana, della Delegazione italiana del Consiglio Internazionale della Caccia e della conservazione della selvaggina, dell’Ente nazionale protezione animali. Nell’ambito della riunione di oggi il CTFVN ha affrontato, tra gli altri, i temi dell’uso piombo nelle aree umide, dei calendari venatori e della peste suina africana.