Una richiesta ben precisa
Trasferire le risorse economiche a carico dello Stato, impegnate per le numerose missioni speciali del reparto SOARDA, effettuate nelle province di Brescia e Bergamo, ad altri obiettivi finalizzati alla tutela dei cittadini cacciatori, che legittimamente svolgono l’attività di caccia da appostamento, contro le azioni vandaliche ed eco-terroristiche effettuate dalle sedicenti associazioni animaliste. È questa la richiesta al Ministro della Difesa ed al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare contenuta nell’interrogazione depositata in data odierna dal deputato della Lega Francesco Bruzzone.
Il punto della situazione
“Dopo anni di controllo assiduo all’attività dei cacciatori nelle province di Brescia e di Bergamo, in particolare i cacciatori migratoristi e campanisti che fanno la caccia tradizionale con l’uso di richiami vivi, è arrivato il momento di fare il punto della situazione e di chiedere un cambio di passo. In primis, da un punto di vista strettamente economico, questa operazione speciale, con l’invio di gruppi speciali di carabinieri forestali, ha sicuramente inciso in modo importante sul bilancio dello Stato, apportando costi aggiuntivi rispetto al normale lavoro. Tale attività è già svolta costantemente dai Carabinieri Forestali dislocati sul territorio, dagli agenti dei corpi delle polizie provinciali e da guardie volontarie, incluse le guardie appartenenti ad associazioni di protezione ambientale e animale, che con un controllo capillare del territorio effettuano numerose ispezioni notturne e diurne, accertando gli illeciti penali.
Un’attività legittima
In secondo luogo stiamo assistendo ad un preoccupante diffondersi di un odio nei confronti dei cacciatori campanisti bergamaschi e bresciani che, ricordiamo, svolgono un’attività legittima, fatta da strutture autorizzate, con appostamenti fissi e detenzione legittima di richiami vivi. Quest’odio si sta trasformando in azioni di vandalismo, per non dire un vero e proprio terrorismo nei confronti dei cacciatori, a volte in modo diretto con aggressioni o offese alle persone, ma ancora di più con atti vandalici violentissimi che hanno portato alla distruzione delle strutture e degli appostamenti autorizzati e per i quali i cacciatori pagano una apposita tassa. È a mio avviso arrivato il momento di tutelare i cittadini cacciatori regolari che si vedono aggredire verbalmente o fisicamente e che vedono demolire i loro impianti e mandare in fumo il lavoro, le costruzioni arboree a volte artistiche, spesso tramandate da generazioni.
Odio anti-venatorio
L’interrogazione è finalizzata a sollevare questo problema e a chiedere che lo Stato si impegni per tutelare i cacciatori vittime di questo odio animal-ambientalista estremista che produce reati nelle proprietà private e che quasi sempre restano impuniti. Occorre sostituire le ispezioni accanite verso i cacciatori e cominciare a “cacciare” chi delinque trasformando l’odio animalista e anti-venatorio in azioni illegittime e di violenza nei confronti delle persone o delle loro strutture.” – Così in una nota il deputato della Lega Francesco Bruzzone, primo firmatario della interrogazione.