Gli insulti su Facebook, la sicurezza di essere protetto da uno schermo e una tastiera che troppo spesso diventa rovente per chi crede di poter dire qualsiasi cosa senza calcolare le possibili conseguenze, salvo poi rispondere delle proprie azioni. Lo sa bene R.M., 53enne vicentino, denunciato in stato di libertà dagli agenti della Questura di Vicenza per vilipendio alla Repubblica e alle istituzioni. L’episodio è saltato agli occhi degli investigatori durante la consueta attività di monitoraggio dei siti web e delle piattaforme social.
E’ stato allora che gli agenti si sono accorti che l’uomo aveva commentato un articolo pubblicato sulla pagina Facebook de “Il Giornale di Vicenza”, con termini offensivi e denigratori manifestando, nello specifico, profonda acredine ed ostilità verso le Istituzioni dello Stato, in particolar modo verso la polizia di Stato ed i suoi appartenenti. In breve tempo, le indagini intraprese hanno consentito di individuare e denunciare alla Autorità Giudiziaria l’autore delle offese.
In considerazione di quanto accaduto e della attitudine dimostrata dal denunciato, il quale a proprio carico annovera anche un precedente pregiudizio, il Questore della Provincia di Vicenza Paolo Sartori ha disposto nei suoi confronti il sequestro amministrativo di una pistola semiautomatica cal. 7,65 e di 55 munizioni, nonché la revoca del porto d’armi. “Come ho già avuto modo di ribadire in precedenti occasioni – ha commentato il Questore Sartori – il web non può essere considerato un ambiente virtuale ove si gode della immunità rispetto ad esternazioni offensive ovvero integranti altre, più gravi fattispecie di reato. Anche ciò che si condivide sui social networks ha delle ripercussioni: mi riferisco, nello specifico, a potenziali conseguenze di carattere giudiziario che derivano da comportamenti illeciti talvolta addirittura più severe di quanto accada in un contesto reale” (Eco Vicentino).