L’account è ancora attivo con una denominazione diversa, “Le inchieste di Antonio Colonna”, mentre l’Eital ha una pagina nuova di zecca. Le altre persone che gestivano l’attività sul web lo accusano di averli cancellati, ma l’animalista ha negato ogni addebito. Non è la prima volta che il personaggio è al centro di vicende giudiziarie. Nel 2008 si spacciò per guardia venatoria insieme a un altro attivista per sequestrare 156 volatili da un negozio, con i gestori dello stesso esercizio commerciale che furono assolti dalle accuse di maltrattamento.
Nel 2017, invece, è stato indagato insieme alla moglie ed altre tre persone per associazione a delinquere finalizzata a vari reati tra cui estorsione, violenza privata, appropriazione indebita e calunnia. La sentenza dell’ultimo processo è attesa per il prossimo 6 novembre.