Diritti da far valere
Come avevamo capito da tempo, il Decreto di nomina dei componenti del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale non comprende la rappresentanza di Arci Caccia e, di conseguenza, come è giusto e imprescindibile per noi, procederemo nelle sedi opportune per far valere quelli che riteniamo i nostri Diritti. In primo luogo ci preme sottolineare che, nell’azione di disboscamento messa in campo dal Ministro, si taglia la rappresentanza delle associazioni venatorie riconosciute e si mantiene quella di Istituti, per i quali sono stati necessari mesi per accertare l’esistenza in vita.
La rappresentanza di Arci Caccia
Nel testo, poi, si qualifica il drappello espresso dalla Cabina di Regia come rappresentanza delle Associazioni Venatorie Riconosciute. Informiamo tutti, in primis il Ministro, che ARCI CACCIA non ha delegato a nessuno la propria rappresentanza. Per anni, quasi in solitudine, abbiamo sollecitato la ricostituzione del Comitato.
La realtà nazionale
Ancora oggi, crediamo che i luoghi di confronto istituzionali, rappresentativi della realtà nazionale, siano fondamentali, ma una partenza azzoppata da un’impostazione che non ha nulla di tecnicamente significativo e di politicamente apprezzabile, certo, non porterà nulla di buono per il futuro del mondo della caccia. Siamo anche curiosi di vedere se, in questa battaglia di civiltà che ci accingiamo ad affrontare, troveremo compagni di viaggio o soltanto qualche mugugno nascosto come è stato fin ora (fonte: Arci Caccia).