La Corte di Cassazione è intervenuta negli ultimi giorni per chiarire alcuni degli aspetti principali sul trasferimento delle armi da un luogo all’altro. Secondo i giudici della prima sezione penale, non si deve applicare il termine massimo, pari a 72 ore, per il trasferimento in questione. Invece che rispettare questi tre giorni, è necessario agire nel minor tempo possibile.
La sentenza degli ermellini è relativa all’articolo 38 del TULPS, secondo cui sono due le situazioni con cui si può avere a che fare: la prima è quella che prevede la denuncia dell’arma entro 72 ore dal momento in cui se ne viene in possesso, mentre la seconda consiste nella ripetizione della denuncia in seguito al già citato trasferimento. Nel primo caso, si tende ad ignorare l’identità di chi possiede l’arma e, in alcune situazioni, anche l’esistenza della stessa.
Nel secondo, invece, c’è un’informazione da aggiornare sul luogo di detenzione dell’arma. Come sottolineato dalla Cassazione, poi, “in caso di trasferimento dell’arma regolarmente detenuta non è possibile individuare un momento in cui si acquisisce la materiale disponibilità dell’arma“. La pronuncia sarà fondamentale per i futuri provvedimenti e per le messe in regola di tutti i possessori di armi.