Il Tribunale Amministrativo Regionale dell’Abruzzo si è espresso sul ricorso presentato contro l’Ambito Territoriale di Caccia dell’Aquila. Si tratta dell’istanza presentata da due iscritti presso l’ATC abruzzese, come cacciatori e capisquadra per la caccia al cinghiale. Entrambi hanno chiesto di annullare la Delibera numero 7 del 10 agosto 2016 del Comitato di Gestione dell’Ambito aquilano, per la precisione la parte in cui si approva la costituzione della zona 11 bis.
Quest’ultima è stata ricavata dal ridimensionamento della zona 10 (San Nunzio) e della zona 11 (Monte Lago). In particolare, la zona 11 è stata ridotta da 1300 a 750 ettari di superficie cacciabile, mentre l’estensione della zona 10 è scesa da 1400 a 1013 ettari. Secondo l’ATC, invece, bisognava affrontare l’eccezione di improcedibilità del ricorso, una eccezione che è stata ritenuta fondata.
I due cacciatori hanno partecipato all’assemblea dei capisquadra per discutere e proporre soluzioni sulla caccia al cinghiale nella forma del prelievo di selezione. La zonizzazione è stata poi esaminata dal Comitato di Gestione e gli stessi ricorrenti hanno accettato gli effetti di questa suddivisione in zone. Non c’è mai stato, dunque, un dissenso e per questo motivo i giudici amministrativo hanno deciso di non procedere oltre.