La Giunta Regionale della Basilicata ha approvato in via ufficiale le nuove direttive in merito alla gestione del cinghiale dal punto di vista faunistico-venatorio. L’obiettivo principale rimane quello di tutelare colture agricole e sicurezza delle persone, cercando di adeguare il numero di ungulati nel territorio lucano. Tra le novità principali figurano, ad esempio, la divisione in distretti di gestione e zone di battuta, l’abbigliamento ad alta visibilità che dovranno indossare i cacciatori e la partecipazione alla battuta di caccia per almeno due terzi del periodo consentito.
La gestione sarà maggiormente uniforme e non ci saranno distinzioni come è successo finora, in particolare tra i vari Ambiti Territoriali di Caccia. Quella che la Regione considera una novità rilevante è la quota di introiti che derivano dal prelievo del cinghiale per incentivare gli abbattimenti. A breve, poi, ci sarà un testo che modificherà il numero e i compiti specifici degli ATC.
I già ricordati distretti di gestione avranno una dimensione non superiore ai 10mila ettari, mentre le zone di battuta saranno comprese fra i 300 e i 500 ettari. Gli Ambiti potranno associare non più di due squadre per la caccia al cinghiale, in modo che in una zona non ci siano più di 20 unità. Tra l’altro, il caposquadra e il suo vice dovranno essere iscritti da almeno cinque anni in squadre di cinghialai: avranno il compito di gestire e dirigere la battuta, comunicando numero di capi abbattuti, sesso e zona del prelievo.