Una vicenda che non sembra finire mai. La caccia nei siti dell’Area Natura 2000 delle Marche è stata nuovamente sospesa: in precedenza c’era stato un provvedimento simile, ma il ricorso animalista era stato superato con un apposito decreto. Il Tribunale Amministrativo Regionale marchigiano, però, ha accolto per la seconda volta la richiesta di sospensiva. A presentare l’istanza sono state tre associazioni, vale a dire la LAC (Lega per l’Abolizione della Caccia), il WWF e l’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali).
L’attività venatoria non sarà consentita in questi siti nonostante l’interesse della Regione Marche e la modifica della legge che regola l’argomento (all’inizio dello scorso mese di novembre). In poche parole la giunta regionale aveva voluto sbloccare il calendario venatorio relativo alla stagione 2018-2019 dopo la sentenza del Consiglio di Stato. Quest’ultimo aveva rilevato l’assenza di una adeguata pianificazione a livello regionale.
L’emendamento alla legge marchigiana aveva risolto in parte i problemi con una proroga dei cinque piani faunistici provinciali, in attesa che ci fosse quello regionale entro la fine del 2019. I giudici del TAR dovranno discutere il merito della causa il prossimo 23 gennaio, l’ennesimo capitolo di un “romanzo” che non sembra terminare mai.