Direttiva Armi: Pubblichiamo lettera giunta in Redazione di un Cacciatore “Preoccupato e Amareggiato” per la Nuova Direttiva Armi.
Da tempo si parla della nuova direttiva sulle armi. Direttiva che nasce da una richiesta da parte dell’Europa a ottemperare a determinati parametri comunitari. L’Italia ha ottemperato a questa richiesta comunitaria producendo la cosiddetta “direttiva armi”. Ma l’Europa non ci chiedeva affatto quello che è stato prodotto ( il solito pasticcio all’Italiana ) .
Sembra una “cover” di quello che si è assistito con l’allora articolo 38 poi divenuto la “polpetta avvelenata” dell’articolo 42 che tutti noi conosciamo bene e i cui effetti erano già stati resi noti già dalle prime battute. Già allora furono dati i possibili scenari e effetti su i futuri calendari venatori. Effetti che sono sotto gli occhi di tutti. Ma allora l’attuale esecutivo ( cosiddetto governo amico della caccia ) andò dritto per la sua strada senza ascoltare nulla e nessuno. A dire il vero diede ascolto all’anima fulcro di questo esecutivo che di amico della caccia ha davvero poco. E tutto questo nel silenzio politicizzato di tutte le AAVV.
Immediatamente elaboro’ con le varie commissioni ( tassativamente riservate e senza la possibilità per nessuno di proporre ) la bozza della direttiva armi. Su queste commissioni si è fatta una mediazione di mesi con enormi sforzi ( vista anche la sordità degli interlocutori ) da parte di associazioni e esperti del settore partorendo infine l’attuale documento noto come “direttiva Armi”.
La montagna che ha partorito il topolino . qualcuno ha scritto qualche mese fa. Da allora tutto cadde nel silenzio piu’ assoluto, come se le cose fossero state sistemate. Qualcuno lavorava e tramava nell’ombra.
Questa direttiva che è il classico pasticcio all’Italiana, che non migliora il vecchio (volutamente ritenuto obsoleto) testo unico ma lo peggiora, generando confusione, è il colpo di grazia alla caccia Italiana e al popolo sportivo in Italia. In sintesi non legifera nello specifico, ma rimanda le disposizioni transitorie finali a qualche funzionario del Ministero degli Interni in concerto con quello della Sanità per i requisiti minimi, per la custodia . In pratica non è un legislatore a definire delle regole ma un semplice funzionario!
E i costi sono a carico di chi ha o detiene Armi. L’aumento indiscriminato delle pene, già elevate, porta a risultati iniqui in una materia che porta a commettere errori privi di gravità anche solo per impossibilità di conoscere la legge e di capirla. Rendiamoci conto che ora per essersi dimenticati un temperino in tasca si rischia l’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da 1.000 euro a 10.000 euro.
Gravissimo poi l’ affidare il compito di legiferare con regolamenti in una materia penale, con pene mostruose, proprio ai Ministeri. Il classico scarica barile per far rimanere “pulito” il politico che ha trattato l’intera vicenda Direttiva Armi. Il Pasticcio appunto….
Si ricorrono da settimane voci delle più disparate quasi certe che nel silenzio più assoluto da parte dei ministeri preposti non fanno che alimentare certezza sull’ennesima stangata verso la caccia e tutti gli sportivi. Ancora una volta questo esecutivo ha dimostrato di voler andare per la sua strada. In nome di un’ipotetica sicurezza sociale.
Sarei il primo a battermi per l’inasprimento delle regole se le armi e i cacciatori in Italia rappresentassero realmente il pericolo sociale. Non è cosi, anche se hanno più volte e strumentalmente utilizzato degli incidenti per sbandierare il pericolo delle armi in mano ai cacciatori. Assistiamo quotidianamente a incidenti mortali sulle strade italiane. Sono migliaia l’anno i morti e i feriti, per colpa d’imperizia, drogati e ubriachi al volante. Paragonabile a un evento bellico per l’entità dei morti e dei feriti. Quello è il pericolo, uscire da casa al mattino per andare al lavoro e non avere la certezza di rientrarci sano la sera!
Quello è il vero rischio. Assassini che continuano a girare impuniti e liberamente con tanto di patente in mano. A noi Cacciatori e amanti delle armi e di sport siamo quotidianamente messi alla gogna , vessati con inutili certificazioni sanitarie che servono solo per fare cassa. Si parla di diverse visite mediche, ovviamente tutte in marca da bollo.
Una scelta, questa, inutile e di assoluta iniquità sociale. Oggi è difficile per molti Cacciatori monoreddito specie se con figli in età scolare e per i pensionati fare fronte alle spese per il semplice rinnovo della Licenza di caccia. Assicurazioni che toccano i 100 Euro, ATC che sfiorano i 100 euro o che si raddoppiano, Concessioni governative che (non si sa bene) probabilmente aumenteranno per fare cassa e in aggiunta di tutto questo ci mettiamo con inutili revisioni mediche con costi impossibili da sostenere da parte di chi deve fare i conti con 1200 euro di stipendio al mese e spesso anche meno..
Ammettiamo che questo pasticcio si consumi come qualcuno sta spingendo che avvenga e che ogni due anni ci sia richiesto di presentare un certificato medico prodotto da una “spaziale” commissione medica. Costo presunto 200-250 eurini. Quanti secondo voi avranno la forza di spendere 700 euro secchi (tra costi di certificati, marche da bollo, assicurazione, tasse ecc ecc ) per praticare la caccia con i moderni “calendari venatori” e per soli 4 mesi l’anno?
Quanti di voi si farebbero mettere le mani in tasca cosi impunemente.
Beh! Credo che nel giro di pochissimo ci ritroveremo con i commissariati pieni di armi riconsegnate dai cittadini Italiani e con un settore, quello armiero, che è legato al mondo venatorio e sportivo in crisi da profondo rosso, ci domandiamo chi paghera’ le rette, i mutui, la spesa, le medicine, i libri per i figli degli operai che lavorano nel settore sportivo?
Mi domando, a chi serve tutto questo, quale è il vero scopo finale. Perche’ questo accanirsi verso i cacciatori e i possessori sportivi di Armi in Italia.
Quale è il vero finè?
Peppe un Cacciatore Amareggiato e Spaventato.
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