La riforma della legittima difesa è diventata ufficialmente una legge, ma si sta parlando anche delle altre proposte normative che potrebbero modificare l’utilizzo delle armi. Quella principale è stata avanzata dalla Lega, però non si tratta dell’unica. Entrando più nel dettaglio, il Carroccio ne ha preparate altre tre, oltre alle due del Gruppo Misto e di Forza Italia e di quelle singole di Fratelli d’Italia e del Movimento per le Autonomie. Di cosa si tratta? Ad esempio, Virginio Caparvi (Lega) vorrebbe limitare la discrezionalità relativa al rilascio e al ritiro delle varie licenze, limitando il sequestro da parte della Prefettura solamente ai casi in cui le ragioni sono considerate gravissime.
C’è poi l’onorevole Maria Cristina Caretta (Fratelli d’Italia), numero uno di Confavi: la deputata ha presentato una proposta per evitare disparità dal punto di vista interpretativo, autorizzando il rilascio del porto d’armi anche ai condannati per delitti non colposi con successiva riabilitazione. Antonio De Poli (Forza Italia) ha invece in mente un testo per aumentare le pene da infliggere in caso di lesioni gravi e omicidio preterintenzionale nel caso di possesso di armi (proprie e improprie), oltre al porto abusivo delle stesse.
C’è anche l’iniziativa legislativa di Meinhard Durwalder (Movimento per le Autonomie), la cui legge potrebbe garantire deroghe importanti e speciali. Si sta parlando delle rievocazioni storiche e delle manifestazioni tradizionali in cui usare cartucce a salve e armi fabbricate prima del 1950 e le repliche ad avancarica (dopo aver ottenuto l’autorizzazione delle autorità locali).