La sentenza di pochi giorni fa
In questi giorni, alcuni organi di informazione e media del settore, hanno riportato la notizia che il Consiglio di Stato sez. quinta, lo scorso 06/03/2023 ha pronunciato la sentenza di accoglimento del ricorso presentato da Federcaccia Toscana nel 2016 teso ad affermare il principio della “rappresentatività” per la nomina dei rappresentati nei Comitati di Gestione degli ATC Toscani. Un aspetto molto discusso per la composizione degli organi di gestione degli ATC in quanto la componente venatoria (3 appartenenti alle associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale, ove presenti in forma organizzata sul territorio del comprensorio….) deve essere espressa tenendo conto che ove la legge preveda il rispetto della “rappresentatività”, valgono in buona sostanza i numeri degli iscritti aderenti alla singola associazione e non può essere applicato il concetto del “pluralismo partecipativo”.
La rappresentanza attuale
La composizione “pluralista del Comitato” è dunque assicurata dalle singole componenti che in esso sono destinate a trovare una rappresentanza ma non è richiesta anche all’interno della componente venatoria. Il principio del pluralismo è dunque garantito nella composizione del Comitato ATC (3 rappresentati delle associazioni venatorie, 3 delle organizzazioni agricole, 2 di nomina istituzionale e 2 espressi dalle associazioni ambientaliste) e non all’interno dei 3 rappresentanti dei cacciatori. Per quanto riguarda la sentenza avente per oggetto le nomine a suo tempo deliberate dall’Amministrazione Provinciale di Siena per il relativo ATC, due associazioni che rappresentano rispettivamente il 54% ed il 7% dei cacciatori presenti nel comprensorio, non possono esprimere lo stesso numero di consiglieri nel comitato ATC.
La posizione di Federcaccia Toscana-UCT
“Una sentenza che rende giustizia dopo anni di discussioni e polemiche intestine al mondo venatorio. Chi ha accusato a più riprese Federcaccia Toscana di voler fare “l’asso pigliatutto,” deve rassegnarsi oggi alle regole e ai principi democratici. I numeri, in democrazia, hanno un valore fondamentale e non possono essere sovvertiti dal populismo e dalle polemiche di taluni che non si rassegnano alla loro consistenza di iscritti e di conseguenza alla loro reale rappresentatività tra i cacciatori”. “Per quanto ci riguarda, la sentenza lascia intatti gli attuali equilibri raggiunti negli ATC Toscani attualmente in essere e pienamente operativi, ma può rappresentare un utile precedente anche per le altre realtà regionali” – ha affermato Marco Salvadori Presidente Federcaccia Toscana-Unione Cacciatori Toscani (fonte: FIDC).