NO Cacciatori alle Europee per Forza Italia, amaro commento per l’eurodeputato Sergio Berlato dopo essere stato escluso dalle liste dei candidati di Forza Italia per volere di un Berlusconi forse troppo filo-animalista.
Considerando che “i cacciatori, gli agricoltori, i pescatori, gli allevatori, tutte le categorie del mondo rurale, rappresentano milioni di persone a livello nazionale”, Berlusconi, sostiene Berlato, perderà molti voti. “Sono categorie che con la loro attività garantiscono introiti allo Stato: la caccia da’ lavoro in Italia a piu’ di 100mila famiglie, e l’indotto crea altri 100mila posti di lavoro. Se si moltiplicano queste cifre per gli agricoltori, i pescatori, gli allevatori, si arriva a numeri importanti in termini economici e in termini culturali tramandiamo i valori della cultura rurale”. Gli animalisti invece, sostiene Berlato, “rappresentano pochissime persone e in termini economici vivono solo di contributi pubblici: sono zecche che succhiano sangue alla collettività in termini occupazionali, facendo perdere centinaia di miglia di posti di lavoro con il loro integralismo, e in termini sociali, privilegiando la vita di un topolino rispetto all’essere umano. Non so chi sia riuscito a convincere Berlusconi – aggiunge – ma è una scelta che dal punto di vista numerico non paga, e dal punto di vista economico neanche”.
Ma secondo Berlato ci sarebbe anche un’altra motivazione dietro la sua esclusione dalle liste di Forza Italia. “Ho osato denunciare il sistema del malaffare nella gestione dell cosa pubblica in Veneto – dice Berlato – chiedendo alla procura della repubblica e alla guardia di finanza di verificare se fosse vero che in Veneto negli ultimi 15 anni gli appalti pubblici sono stati sempre vinti dalle stesse aziende, chiedendo di chiarire se siano coinvolti politici locali, indipendentemente dalla loro appartenenza al centrodestra o al centrosinistra”. Quanto alla sua candidatura nelle liste di Fdi-An, Berlato precisa: “Non sono un “saltafossi”, sono rimasto sempre coerentemente in Forza Italia, dimostrando lealtà sia dopo la separazione di Fini che di Alfano, come peraltro mi e’ stato riconosciuto anche dallo stesso Berlusconi durante la riunione convocata a palazzo Grazioli una quindicina di giorni fa con tutti i deputati uscenti europei e nella quale Berlusconi stesso aveva assicurato a tutti la ricandidatura. Più volte sia Ncd che Fdi mi hanno chiesto perché rimanessi in Fi e ho sempre risposto che essendo stato eletto nel 2009 come parlamentare europeo del Pdl sarei rimasto coerentemente nel partito fino a fine legislatura”.
Poi la notizia della sua esclusione martedì sera. “L’ho saputo martedì notte mentre ero a Strasburgo quando il mio nome risultava ancora in lista. Mi è stato riferito di una telefonata arrivata a Berlusconi e alle 23 sono stato informato da Roma che dopo questa telefonata avrebbe deciso di escludermi dalla lista. Mi sono subito messo in viaggio in macchina e sono arrivato ieri a Roma perché volevo capire le motivazioni di questa scelta”. “Ma attorno a Berlusconi ormai c’e’ una specie di cortina impenetrabile, non sono riuscito a parlarci – aggiunge Berlato – Nel pomeriggio ho visto dal sito di Forza Italia che nelle liste depositate non c’era il mio nome. Mi e’ stato detto che le mie colpe sono di essere cacciatore e di aver sollevato problemi sulla corretta gestione della cosa pubblica in Veneto: questo, a loro dire, avrebbe portato nocumento all’immagine del partito”.
“Ho chiamato Ignazio La Russa e gli ho chiesto se fosse ancora valida la loro proposta, lui mi ha risposto ‘ti aspettiamo a braccia aperte’, quindi ora sono candidato con Fdi per il nord est. Continuerò a essere punto di riferimento dei cacciatori e della cultura rurale – assicura – e porterò avanti la mia battaglia per la trasparenza e la pulizia nella cosa pubblica, a partire dal Veneto”.
17 aprile 2014
Fonte: LiberoQuotidiano