Lo Stato di New York ha una media di 1,8 morti l’anno per quel che riguarda le stagioni di caccia, stando almeno a quanto successo negli ultimi cinque anni. Va comunque sottolineato come questo stesso numero sia sceso in maniera graduale dagli anni Sessanta agli anni Duemila: in quarant’anni si è passati da 137 morti a 38 (conteggiati sempre nell’arco di dodici mesi). Il Dipartimento ha anche fatto sapere che nel corso del 2015 lo stato ha registrato 23 incidenti di caccia, il terzo totale più basso di sempre: si tratta di 10 incidenti auto-inflitti e 13 che hanno coinvolto due persone se si vuole essere ancora più precisi.
Il Commissario Basil Seggos ha accreditato in questo caso circa 3mila volontari per garantire la sicurezza venatoria, organizzando degli importanti corsi per evitare gli incidenti più comuni e pericolosi. La caccia è molto popolare nello Stato di New York: in base alle statistiche più recenti, i cacciatori del luogo sono 700mila, ma sono stati registrati anche 50mila non residenti attivi in questa parte degli Stati Uniti. La stagione venatoria è caratterizzata dall’abbattimento di cervi (anche con l’arco), orsi bruni, tacchini selvatici, anatre, senza dimenticare le linci e i coyote.
Ogni singola stagione, a prescindere dall’animale cacciato, prevede il possesso della licenza, la quale rimane in vigore dal 1° settembre al 31 agosto di ogni anno. Esistono dei programmi appositi per i Junior Hunters (da 12 a 15 anni) e i cosiddetti Junior Trapper, vale a dire i ragazzi che hanno meno di 16 anni: i tacchini, i fagiani e gli uccelli acquatici sono i più indicati per il prelievo venatorio da parte dei più giovani. La licenza di caccia non è invece obbligatoria, tra gli altri, per i residenti che sono proprietari terrieri e che sono impegnati nella coltivazione e occupazione della loro zona, una sorta di tutela per la loro attività agricola.