Calendario venatorio 2024-2025
La Regione intervenga sul Piano di controllo della volpe eliminando la caccia a questo animale dal calendario venatorio 2024-2025. Sono alcune delle richieste alla giunta di Giulia Gibertoni (Gruppo misto)contenute in un’interrogazione presentata in Regione. La capogruppo del Misto chiede di verificare se, come avviene in provincia di Piacenza, “la previsione dell’uccisione di 200 esemplari all’anno di volpe, in aggiunta al centinaio di capi uccisi nell’ambito dell’attività venatoria, non vada vantaggio e tutela dei soli cacciatori, che vedono nella volpe un fastidioso concorrente”.
I dati fino al 2023
La consigliera, poi, chiede di “ripensare completamente il Piano di controllo della volpe in Emilia-Romagna, di cui alla delibera della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna del 5 gennaio 2024, n. 196, ultimo dei Piani di controllo che hanno prodotto, dal 2007 al 2023, l’uccisione di 41.089 esemplari di volpe, con una media annua di 2.417 volpi uccise. Questo in considerazione della preziosa attività regolatoria svolta dalla volpe nei confronti di altre specie animali”. Inoltre, Gibertoni vuole sapere se la Regione “non ritenga opportuno, già dal prossimo Calendario venatorio 2024-2025, eliminare almeno la caccia alla volpe, già sottoposta a un pesantissimo Piano di controllo, o quanto meno ridurla fortemente, in parallelo a una consistente e reale diminuzione del numero massimo di individui di volpe di cui si prevede l’uccisione ogni anno”. Infine, la capogruppo si rivolge alla giunta e chiede “se non si ritenga necessario eliminare del tutto la possibilità di caccia alla volpe in tana, retaggio del passato indegno di un paese civile”.
Ausilio di altri animali
La consigliera ricorda che il 1° giugno, a Piacenza, si è svolta una manifestazione contro il Piano di controllo varato dalla Provincia di Piacenza che, di fatto, attua il Piano di controllo regionale della volpe nel territorio provinciale e che prevede l’uccisione di 200 esemplari di volpe all’anno. Dal 2008 al 2018 sono state uccise 1.541 volpi, scrive Gibertoni, e zero tra il 2019 e il 2022, mentre nel 2023 sono stati uccisi dieci esemplari. E il Piano di controllo regionale 2024-2028 prevede, in provincia di Piacenza, anche “la caccia alla Volpe in tana, come già nei precedenti anni, malgrado questa pratica sia un crudele massacro, con l’ausilio di altri animali, sotto la supervisione umana”. In tutta la regione – ricorda la consigliera – “dalla stagione venatoria 2011-2012 alla stagione venatoria 2021-202″ sono stati uccisi 8.271 esemplari di volpe, con una media di 752 volpi uccise per ciascuna annata venatoria”. Infine, viene citato il parere di Ispra sul Piano che subordina la caccia ad alcune prescrizioni escludendo terreni coltivati e prevedendo il prelievo venatorio di esemplari su argini e terrapieni solo in caso di rischi idraulici”.
“Una inutile strage”
Giulia Gibertoni conclude: “L’uccisione in un ventennio di oltre 60mila esemplari di Volpe è un’inutile strage e non trova ragioni convincenti. Mentre, infatti, i danni arrecati dalla volpe sono sostanzialmente minimi, quando non inesistenti, e comunque non stimati quantitativamente, al contrario i danni all’ecosistema derivanti dal venir meno di una specie che svolge una preziosa attività regolatoria nei confronti di altre specie animali, sono conclamati” (fonte: Regione Emilia Romagna).