I danni causati dai cinghiali in agricoltura sono stati illustrati dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi Fabio Rolfi nella sala dell’Annunciata a Pavia. All’incontro sono intervenuti i rappresentanti degli Ambiti territoriali di caccia e delle associazioni agricole di categoria. Presenti anche i consiglieri regionali Ruggero Invernizzi, Roberto Mura e Simone Verni. “I danni causati dai cinghiali all’agricoltura in provincia di Pavia – ha detto l’assessore della Regione Lombardia – ammontano a 200.000 euro. Nel 2020 gli abbattimenti in totale sono stati 1.683”. “In provincia di Pavia – ha continuato – c’è un’ottima collaborazione con la Polizia provinciale e con i selecontrollori. Il lockdown ha purtroppo rallentato l’attività di contenimento e in questi territori il problema è molto sentito, soprattutto per i danni causati all’agricoltura”.
Nel 2020 nel Pavese sono stati abbattuti 289 cinghiali dalla Polizia provinciale e dagli operatori selecontrollori, 214 nell’Atc Casteggio Oltrepò Nord 4 e 818 nell’ Atc Varzi Oltrepò Sud. Altri 5 in caccia collettiva/braccata. A questi si aggiungono i 362 cinghiali abbattuti negli Istituti venatori privati dell’Oltrepò Pavese in caccia di selezione e collettiva-braccata. “Gli agricoltori – ha aggiunto – sono esasperati e purtroppo la presenza eccessiva di cinghiali è un problema anche per la sicurezza. Nel 2019, per esempio, i cinghiali hanno causato 50 incidenti stradali sul territorio pavese”. Per valorizzare la carne di cinghiale – ha proseguito – abbiamo aperto anche un bando da 360.000 euro per nuovi centri di lavorazione della selvaggina.
Inoltre l’abbiamo inserita nei prodotti locali che possono essere serviti negli agriturismi”. “Con la nuova legge regionale – ha sottolineato – abbiamo introdotto la possibilità di effettuare la caccia di selezione al cinghiale durante tutto l’anno. Anche nelle ore serali e con il visore notturno. Dallo scorso anno è praticabile in Lombardia anche la tecnica del foraggiamento, ossia il posizionamento di piccole quantità di cibo per attirare il cinghiale. Da maggio di quest’anno inoltre partirà anche in tutta la provincia di Pavia. Questo sistema andrà ad aggiungersi al controllo esercitato dalla polizia provinciale. Aumenta quindi la pressione ed il prelievo nel territorio provinciale”.
L’incontro è servito anche per mettere a regime la situazione inerente lo smaltimento delle carni affrontando le questioni burocratiche che ostacolavano l’avvio delle attività di controllo. “Supportiamo gli Atc, i cacciatori e gli agricoltori. Il cinghiale – ha concluso – è un problema ma anche una risorsa che dobbiamo gestire per tutelare le attività agricole, la sicurezza pubblica e sanitaria. Tutto ciò in attesa che anche a livello nazionale si decida di mettere mano ad una legge sulla caccia ferma al 1992. Così sarà possibile dare ai territori strumenti ancor più incisivi” (Laprimapagina.it).