Il censimento annuale dei camosci presenti nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è terminato: gli esemplari sono quasi 600, in aumento rispetto agli ultimi anni e con una presenza significativa di animali anziani. Il conteggio si è fermato a 598 camosci, di cui 134 piccoli dell’anno. Nel 2017 che sta per terminare le giornate di conta in simultanea sono state nove: vi hanno preso parte le guardie del parco, i tecnici del servizio scientifico, i carabinieri forestali e alcuni volontari.
Tra l’altro, i valori registrati hanno fatto emergere una misura normale per quel che riguarda la sopravvivenza al primo anno degli ungulati. A mancare, però, è il ricambio generazionale e la popolazione non si è caratterizzata per una crescita stabile. Tra le zone in cui ci sono più camosci può essere ricordato il Comprensorio Meta-Tartari, tra i comuni di Alfedena (L’Aquila), Picinisco (Frosinone) e Pizzone (Isernia).
In quest’area sono più di 150 gli individui, mentre nel comprensorio Marsicano gli animali contati sono 179. Nel 2016 il censimento aveva fatto emergere la presenza di 499 animali, mentre erano 522 nel 2015.