Daini e cinghiali sono certamente affascinanti e quando i visitatori vi si imbattono nell’area del Parco Oglio Nord, la foto scatta subito. Purtroppo, però, causano anche molti problemi agli automobilisti e agli agricoltori. La situazione sta ormai sfuggendo di mano ed è per questo che in campo ora scende l’ente di tutela faunistica in accordo con le tre province di Cremona, Brescia e Bergamo: «Abbiamo già avuto un primo summit in videochiamata, ne seguirà un secondo a metà marzo — annuncia il presidente della riserva Luigi Ferrari —.
La mia proposta, che è stata condivisa, è di intervenire prima di tutto con un censimento delle due specie. Quando avremo dei numeri precisi in mano, sarà più semplice studiare il contenimento delle specie». Da una parte i daini, bellissime e innocue creature ma col «vizio» dell’attraversamento spericolato sulla ex Statale Soncinese e già con molti incidenti all’attivo, come segnalato dal sindaco di Genivolta Roberto Lazzari. Dall’altro i cinghiali che si riproducono a gran velocità e devastano le coltivazioni.
Il Parco ha insomma degli ospiti scomodi e col numero di esemplari che cresce di giorno in giorno. I vertici della riserva sull’Oglio — come detto — si sono già attivati: Ferrari vuole però partire dalle cifre prima di valutare catture o abbattimenti (questi ultimi esclusi a priori per i cervidi). Per farlo ha bisogno dell’aiuto delle tre province su cui il polmone verde si estende e gli enti sovracomunali si sono detti ben disposti.
«Il primo incontro, tenuto per ragioni di tempo e sicurezza per via telematica, è andato bene e abbiamo discusso delle criticità relative alla presenza di questi animali — rivela Ferrari —: nel prossimo tavolo penseremo a tempi e modalità del censimento, che non può più essere rimandato. Conoscere nel dettaglio il numero degli esemplari è indispensabile per condividere una strategia d’intervento coordinata». Nel frattempo il sindaco di Genivolta Lazzari, dopo una lunga serie di episodi ad alto rischio, ha chiesto a Cremona di installare dei cartelli per indicare «l’attraversamento daini» nel suo paese e sul confine con Villacampagna, per tutelare gli stessi animali e gli stessi automobilisti (La Provincia di Cremona).