Gennaio 2016-Febbraio 2019: in questo periodo temporale di oltre tre anni sono stati 3500 i cinghiali abbattuti in provincia di Bologna, come reso noto dall’ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità dell’Emilia Orientale. Volendo essere ancora più precisi, si tratta di 3495 esemplari, tutti prelevati in un’area di 137 chilometri quadrati, il cosiddetto “Areale Bologna Sud Est”. Il territorio in questione comprende il Parco dei Gessi, Pianoro, San Lazzaro Ozzaro, tutte zone in cui la popolazione dei selvatici è risultata in crescita continua.
Il totale è composto da diversi numeri. In particolare, quasi mille cinghiali sono stati abbattuti dai selettori del Parco dei Gessi (1974 capi), altri 811 dai singoli cacciatori, senza dimenticare i 710 ungulati prelevati dagli agenti della polizia provinciale. La cifra impressione, anche perchè nel solo 2016 gli abbattimenti erano addirittura inferiori a quota 900. Come ha sottolineato lo stesso ente: “I cinghiali sono diventati una calamità per agricoltori, cittadini e automobilisti. Raschiano la terra coltivata danneggiando i raccolti, spesso spaventano gli ignari passanti, e sono responsabili di molti incidenti stradali che, quando non provocano feriti, distruggono automobili e ciclomotori”.
Da qui l’impegno dell’Ente per arrivare a una soluzione radicale: la riduzione in modo razionale, selettivo e strutturale del numero di capi. Un modo per preservare la biodiversità del nostro territorio dove, non si deve mai dimenticarlo, il cinghiale attualmente presente non fa parte della fauna autoctona, ma arriva a partire dai tardi anni Settanta a seguito di introduzioni dissennate”.