Il report di Longarone
È stabile la popolazione di ungulati in provincia di Belluno. E in linea con gli anni scorsi la copertura dei piani di prelievo validati da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, vale a dire l’istituto di ricerca e il “braccio operativo” del Ministero dell’ambiente). La conferma arriva dal report “La gestione degli ungulati in provincia di Belluno”, che di fatto rappresenta il bilancio della stagione faunistico-venatoria 2023-2024, ed è stato presentato questa mattina a Longarone Fiere in occasione di “Caccia, pesca, natura”, con i risultati delle 66 riserve alpine di caccia (a cui si aggiungono tre aziende faunistico-venatorie).
I numeri nel dettaglio
Gli ultimi censimenti, realizzati la scorsa primavera, dicevano che sul territorio bellunese sono stimati 33.366 ungulati (cinghiale e daino esclusi). In particolare 12.511 caprioli, 12.120 cervi, 7.435 camosci, e 1.300 mufloni. I piani di prelievo per il 2023-2024 ammontavano a 6.645 capi (1.814 per il capriolo, 3.467 per il cervo, 844 per il camoscio, 421 per il muflone e 99 per il daino). Il totale raggiunto al termine della stagione venatoria è di 5.519, 6.199 se si aggiungono anche i cinghiali abbattuti (che sono specie eradicabile, soggetta a controllo totale per prevenire la diffusione della peste suina). Vale a dire una copertura dell’83% dei piani di prelievo.
I prelievi di ungulati
In particolare, sono stati prelevati 1.567 caprioli (quindi l’86% dei capi previsti a piano di prelievo), 3.069 cervi (l’89% del piano), 751 camosci (l’89% del piano), 131 mufloni (il 31% del piano) e 1 daino (l’1% del piano). I dati sono in linea con quelli degli ultimi anni. In particolare, si registra una stabilizzazione tra l’80 e il 90% per quanto riguarda la copertura dei piani di abbattimento di cervo, capriolo e camoscio. È visibile anche una corretta distribuzione dei prelievi per classi di sesso (maschi e femmine). Stabile la stima di popolazione di ungulati.
Una nuova modalità di censimento
La Provincia di Belluno ha già sperimentato una nuova modalità di censimento degli ungulati, testando l’uso delle fototrappole e delle termocamere per il capriolo nella riserva alpina di Belluno. È allo studio con i consulenti dell’Università di Sassari anche una nuova modalità di compilazione delle stime di popolazione, che tenga presente la presenza del lupo: il grande predatore infatti è un regolatore della fauna per quanto riguarda cervi, caprioli e altri ungulati, specialmente femmine e piccoli.