Nella lettera si fa riferimento anche alle figure dei «tutor» faunistici, che possono affiancare agricoltori sprovvisti di porto d’armi per interventi di contenimento degli ungulati. I due rappresentanti della Provincia lamentano lo stallo del progetto di superamento delle zone di riserva di caccia «osteggiato proprio dai sindaci per lamentele degli abitanti ormai abituati a non avere attività venatoria vicina alle abitazioni, ma queste zone sono il naturale rifugio degli ungulati, che di sera e di notte escono dai loro nascondigli alla ricerca di cibo, recando danno alle attività agricole e pericolo sulle strade».
Si ribadisce inoltre che la gestione della caccia , anche di selezione e controllo è un compito degli Atc, disgiunti dalla Provincia, ma spesso con rappresentanti dei Comuni. «La Regione – sottolineano Baldi e Zoccola – ha prolungato il calendario venatorio per la caccia programmata al cinghiale fino al 31 gennaio per recuperare i giorni persi a causa delle alluvioni di ottobre e novembre. I sindaci potranno dunque sollecitare i loro rappresentanti nelle Atc ad esercitare la caccia nei rimanenti giorni di gennaio» (La Stampa).