“Uso di alcolici, problemi psichici – riferisce il commissario Andrea Trombetta della divisione Pasi della Polizia di Stato -, ma anche reati ostativi, come il furto, o reati contro le persone, tra i quali per violenze, minacce o stalking. Oppure il diniego arriva dopo il ritiro cautelativo delle armi già possedute”. A Ferrara e provincia, tra permessi di detenzione e porti d’armi, i titoli sono circa 6mila, per lo più richiesti, specifica ancora il commissario, da persone anziane, mentre i più giovani chiedono un porto d’armi soprattutto per uso sportivo. “Le armi sono oggetti per i quali ci vuole massima attenzione, a partire dal detentore”, ammonisce Manuela Napoli, dirigente della divisione Pasi.
“Anche i medici devono stare attenti, dobbiamo sensibilizzarli”, afferma Trombetta, che con l’esempio di uno degli ultimi dinieghi arrivati alla fine dello scorso anno, spiega il perché: “Abbiamo dato un diniego a un uomo che aveva il Parkinson il cui medico di base aveva certificato la sua capacità psicofisiche lo stesso giorno in cui gli aveva prescritto degli antispastici per la malattia. Quel certificato ha tratto in inganno l’Asl e noi lo abbiamo scoperto perché ci chiamò segnalandoci delle persone che si aggiravano sotto casa sua e la moglie ci spiegò che soffriva di allucinazioni dovute alla malattia. Abbiamo mandato tutto in procura per le valutazioni del caso” (Estense.com).