Il calo delle vendite negli Stati Uniti (33 punti percentuali in meno per la precisione) non ha avuto conseguenze sul fatturato di Benelli Armi. Il dato economico ha evidenziato infatti un totale di 104 milioni di euro, lo stesso registrato nel 2016: il motivo della “resistenza” è presto detto, il gruppo di Urbino è riuscito a sfruttare nel migliore dei modi il mercato russo e quello tedesco. Come assicurato dal numero uno Luigi Moretti, nel 2018 ci sarà una ulteriore internazionalizzazione, puntando sui settori strategici.
Gli investimenti degli ultimi dodici mesi sono stati superiori ai cinque milioni di euro e gran parte di essi sono stati sfruttati per i nuovi macchinari e gli impianti, senza però trascurare la sicurezza sul lavoro. Le scelte economiche del presidente americano Donald Trump saranno ancora determinanti e Benelli farà affidamento sulle esportazioni, in modo da promuovere il più possibile le ultime novità.
Lo sport rappresenta un traino fondamentale, come ben testimoniato dall’ultimo mondiale di tiro dinamico, manifestazione in cui il fucile Benelli M2 SP è stato usato dalla stragrande maggioranza degli atleti (600 su 750 per la precisione). Le 8 medaglie conquistate sono l’ennesimo biglietto da visita di un marchio ben presente a livello internazionale. Tra gli altri mercati esteri che hanno garantito buone performance, infine, bisogna citare il Regno Unito, il Canada e la Francia.