Il Comitato dei cacciatori dei Comuni Vesuviani si è fatto portavoce delle disparità di trattamento che subiscono, ormai, da anni, i cacciatori campani e così ha inviato una petizione (che pubblichiamo integralmente di seguito) al presidente del consiglio.
“Il Comitato dei cacciatori dei Comuni Vesuviani nel sottoscrivere la presente intende sottoporre all’attenzione della S.V. Ill.ma le incresciose situazioni che ogni anno, sistematicamente, si ripetono, che offendono la nostra categoria per il modo in cui, in questa regione, vengono attuate le procedure per l’ iscrizione e l’accesso dei cacciatori agli A.T.C. della Campania.
Veniamo a precisare le motivazioni che hanno reso necessaria questa nostra rimostranza tenuto conto di quanto si è verificato anche quest’anno. Infatti, in ottemperanza all’art. 30 comma 1. Della Legge Regionale n. 24 del 29.12.2005, punto 13, le domande per l’iscrizione agli ATC vanno inviate all’ Ufficio provinciale competente, in formato cartaceo, o per via telematica, a partire dalle ore 8,00 del giorno 1 febbraio alle ore 14,00 del giorno 31 marzo, termine ultimo della presentazione delle domande. In proposito va evidenziato che, in data 1 febbraio 2010 sin dalle ore 8,00 e fino alle ore 14,00, non è stato possibile fruire del canale telematico per la presentazione delle domande, in quanto la rete non era attiva e le reiterate sollecitazioni, via cavo al dott. Vigilante, responsabile regionale del settore venatorio, sono risultate vane ed inutili. Tale atteggiamento poco ortodosso si paventa come una forma di boicottaggio, avendo precluso la possibilità di invio delle domande ATC a tutti coloro che si apprestavano a farlo via telematica.
Va ancora precisato che la rete essendosi attivata, guarda caso, solo dopo le ore quattordici solo un esiguo numero di cacciatori è riuscito ad inviare le richieste ai vari A.T.C. provinciali. Se tale si presenta la situazione di fatto, con la presente si richiede un intervento immediato ed incisivo per la tutela dei diritti ed interessi della categoria dei cacciatori Campani che sono costretti non solo a sopportare la disparità di trattamento, a causa delle notevoli restrizioni, nei confronti dei colleghi residenti nelle altre regioni italiane, ma addirittura derisi a causa delle insormontabili difficoltà burocratiche create dall’atteggiamento ostruzionistico degli addetti ai lavori. In via preliminare si richiede la rivisitazione dell’elenco dei nominativi inseriti ad oggi nelle graduatoria degli A.T.C. di Napoli e Caserta mediante l’intervento di personale competente in materia nonché l’adeguamento delle normative in materia venatoria a quelle comunitarie.
Siamo convinti che il presidente del consiglio dei ministri al suo tempo aveva nominato l’onorevole Sergio Berlato di seguire direttamente le fasi e l’ organizzazione dei lavori per la rapida approvazione delle modifiche alla 157/92 da parte del parlamento Italiano. Con queste integrazioni Berlusconi promotore di tutelare i diritti dei cacciatori in Campania siamo sempre stati isolati,con un testo unificato cosi predisposto, la maggioranza dei cacciatori campani hanno sempre comunicato attraverso le associazioni venatorie di andare a caccia con un solo A.T.C. nella regione Campania. A noi spetterà il compito di far scendere in piazza , a supporto di questa battaglia, la stragrande maggioranza dei cacciatori italiani unitamente al mondo agricolo ed alla parte ragionevole del mondo ambientalista. Siamo fiduciosi e convinti che, questa volta anche i dipendenti del settore economico che ruota intorno alla caccia , saranno al nostro fianco per difendere il futuro nel mondo venatorio di una volta. Per la tutela dei diritti ed interessi della categoria dei cacciatori ci riserviamo ogni diritto ed azione“.
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